«O tutti o nessuno». Questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata dal Pd in commissione per tentare di disinnescare la mina Ghizzoni. I Cinque stelle hanno anche organizzato in fretta e furia un sit-in sotto Palazzo San Macuto, sede dell’organismo bicamerale presieduto da Pier Ferdinando Casini, per aumentare l’intensità del pressing. Ma alla fine non c’è stato nulla da fare. L’ipotesi di far sfilare in parlamento l’ex ad di Unicredit a cui, secondo Ferruccio De Bortoli, l’allora ministro delle riforme avrebbe chiesto di salvare Banca Etruria, vicepresieduta dal papà Pierluigi (oggi indagato per falso in prospetto) è troppo carica di conseguenze politiche per lasciarla passare senza combattere. Così, di fronte alle pressanti richieste di gran parte delle opposizioni, il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha messo sul tavolo un’altra bomba, sapendo benissimo che Casini è tutt’altro che favorevole a farla esplodere.
Il ragionamento è che per pareggiare l’audizione di Ghizzoni, che aprirebbe il fronte della spettacolarizzazione mediatica dei lavori della commissione, bisognerebbe ascoltare anche tutti gli ex manager indagati per i crac bancari, a partire da quelli delle Venete, Gianni Zonin e Giuseppe Consoli, e, perché no, pure Mario Draghi. Una eventualità su cui Casini si è già più volte espresso negativamente. Ed è su lui, probabilmente, che puntano i Dem. La proposta ha infatti trovato subito il consenso degli esponenti grillini, che, per nulla spaventati dalla ribalta mediatica, anzi, sono assolutamente disposti ad ascoltare sia Ghizzoni, sia gli ex vertici inquisiti.
I numeri, insomma, ci sarebbero. Anzi, a quel punto diventerebbe anche superfluo un voto per ratificare il cronorpogramma delle audizioni prima della pausa natalizia. Resta da capire se Casini, che dopo lo stallo di ieri ha promesso per oggi una nuova proposta, riuscirà ad opporsi. In caso contrario, il Pd potrebbe sempre sperare di nascondere le beghe della famiglia Boschi nel grande polverone che si alzerebbe con il carosello degli ex vertici.
Oggi l’ufficio di presidenza della commissione tornerà a riunirsi alle 18. Casini presenterà un pacchetto di audizioni (Visco, Vegas, Apponi, Barbagallo e Padoan) su cui c’è ampio consenso, che si svolgeranno entro il 18 dicembre. E poi c’è il secondo pacchetto rovente, su cui l’unico accordo possibile sarebbe quello di «non porre veti».
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