Ritorno alla redditività «sostenibile» nel 2018 a colpi di robuste sforbiciate sia ai costi operativi sia a quelli del personale. Il nuovo piano industriale del Sole 24 Ore è stato accolto con entusiasmo dal mercato, che, dopo una serie di stop per eccesso di volatilità, ha fatto decollare il titolo in Borsa fino a +25% (a 0,49 euro) rispetto al -0,53% del Ftse Mib.
Resta da vedere quanto la cura da cavallo piacerà ai giornalisti. I dettagli dell’operazione risanamento non sono ancora noti, ma la direzione è chiara. Il piano prevede ricavi consolidati al 2020 per 295 milioni (275 nel 2018) rispetto ai 284 del 2016, e margini di nuovo in positivo rispetto ai segni meno registrati lo scorso anno. L’ebitda al 2020 dovrebbe toccare i 45 milioni (19 nel 2018) e l’ebit i 34 milioni (8 milioni nel 2018), conto il rosso di 35 milioni messo a segno nel 2016. Risultati che saranno resi possibili grazie ad «azioni di contenimento dei costi diretti, operativi e del costo del personale». Nel mirino ci sono innanzitutto le collaborazioni esterne, ma all’orizzonte c’è anche una ottimizzazione dei costi del personale. Il che significa tagli. «A seguito della riorganizzazione aziendale e dei processi operativi», si legge nel documento, «si prevede una riduzione dell’organico (giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici)».
In particolare, per il quotidiano il piano messo a punto dal neo ad Franco Moscetti prevede ricavi al 2020 in calo a 111 milioni (rispetto ai 121 del 2016), ebitda a 10 milioni ed ebit a 9 milioni. Il risultato operativo viene stimato già ad un milione per il 2018 Cifre che deriveranno non solo da «una stabilità dei ricavi sia diffusionali che pubblicitari», ma anche da «un ampio contenimento dei costi di produzioni, di distribuzione e del personale». Sul piano strategico è previsto il rilancio del modello editoriale e informativo, l’accelerazione del passaggio al digitale e il ridisegno di tutti i processi interni per realizzare maggiori efficienze e sinergie. Il piano editoriale ruota intorno alla focalizzazione verticale su argomenti a valore aggiunto per la clientela business, per i risparmiatori e per i lettori ad elevato profilo.
Sul fronte degli investimenti il piano parla di 8 milioni nel 2018 e 7 nel 2020. Risorse che saranno utilizzate principalmente per «sostenere lo sviluppo del programma di digitalizzazione del gruppo» e per «rinnovare reti e sistemi esistenti».
Intanto i pm continuano a lavorare sulle presunte responsabilità degli ex manager. Il 24 si terrà il Riesame sul sequestro dei documenti all’ex ad Donatella Treu, indagata insieme ad altre 9 persone, tra cui l’ex presidente Benito Benedini e l’ex direttore ora in aspettativa Roberto Napoletano.
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