martedì 7 marzo 2017

Allo scalo di Ciampino quintuplicano i prezzi

Secondo Michael O’Leary, ceo di Ryanair, Aeroporti di Roma è l’unico scalo che «aumenta i costi, non avendo capito che per aumentare il traffico si devono diminuire le tariffe». Una decisione che a febbraio ha spinto il gigante irlandese low cost ad annunciare un taglio del 10% del suo traffico da e verso la Capitale. Secca la risposta della società che gestisce gli scali romani. «Le tariffe», si legge in una nota, «restano sostanzialmente stabili a Fiumicino e diminuiscono a Cimapino», mentre «la competitività degli scali è confermata dalla crescita costante del traffico, con un aumento medio annuo di passeggeri del 4,7% negli ultimi 3 anni».

In effetti, i nuovi listini per l’aviazione commerciale registrano sul secondo aeroporto della Capitale lievi diminuzioni. Lo stesso, però, non si può dire per l’aviazione generale, quella che riguarda i voli privati e turistici, su cui, dallo scorso primo marzo si è abbattuta una vera e proprio stangata. Secondo il piddino Michele Anzaldi, che ha anche presentato un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, «le tariffe portuali su passeggeri, sicurezza e altre voci sono aumentate anche del 500%, senza una motivazione plausibile e con una imposizione improvvisa che non ha visto né trattative precedenti né tavoli di discussione». Per il deputato del Partito democratico la mossa di Adr spezzerà le gambe al settore degli aerotaxi, già pesantemente colpito dalla tassa sul lusso introdotta dal governo Monti nel 2012. Un balzello che si è rivelato un clamoroso autogol, facendo perdere all’erario più di 900 milioni e cancellando 18mila posti di lavoro. L’imposta ha infatti penalizzato i vettori italiani rispetto a quello stranieri, che possono offrire tariffe alla clientela molto più competitive. Da Ciampino si difendono spiegando che il rincaro era stato posto in consultazione pubblica dallo scorso settembre e rientra in un riequilibrio tariffario con il settore commerciale e che gli operatori da quest’anno potranno contare su un terminale per l’aviazione generale completamente rinnovato, grazie ad un significativo piano di investimenti.
Resta, però, nero su bianco, l’incremento abnorme delle tariffe. Il nuovo listino per i voli privati di Ciampino prevede 35,73 euro di diritti per i passeggeri (voli domestici e Ue) rispetto ai precedenti 6,23, una tassa per la sicurezza dei passeggeri di 15,37 euro invece di 2,02 e una per la sicurezza dei bagagli di 6,57 euro rispetto a 1,60. Si tratta di livelli ben più alti della media dei principali scali che, denuncia Anzaldi, «costringeranno gli operatori a rimettere in discussione tutta la programmazione, con tariffe già commercializzate e contratti già chiusi».

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