mercoledì 30 giugno 2010

Bossi con Berlusconi: manovra meno dura

Dopo il balletto di Silvio Berlusconi, anche Umberto Bossi vuole dire la sua sulla manovra. E anche lui, salvo successive smentite, assicura che sui tagli si può ragionare. Del resto non è un segreto che la secca opposizione dei neo-governatori del Carroccio (Zaia in testa) alla stretta sulle Regioni stia mettendo a dura prova l’asse Lega-Tremonti.
Per trovare la quadra, tanto per usare un termine caro al Senatur, Bossi ha deciso di scendere in campo in prima persona. «Vedrò di convincere il ministro», dice. Perché, continua riferendosi ad eventuali modifiche alla manovra, «lo spazio c’è».
Qualche spiraglio è arrivato ieri dalla commissione Bilancio, al lavoro in seduta notturna sul pacchetto di emendamenti del relatore Antonio Azzollini. Tra le proposte di modifica c’è ne infatti una relativa al Patto di stabilità interno. Per avere tutti i dettagli bisognerà aspettare le relazioni tecniche che arriveranno solo oggi. Il testo comunque prevede che, mantenendo invariata l’entità dei tagli, sia lasciata la possibilità agli enti locali di modularli a piacere. In particolare, le sforbiciate saranno ripartite «secondo criteri e modalità stabiliti in sede di conferenza Stato-Regioni e di conferenza Stato-Città» entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Non è proprio quello che chiedono le amministrazioni locali, ma è probabilmente il massimo che per ora è disposto a concedere Giulio Tremonti.
In tutto Azzollini ha presentato 11 emendamenti, ma si riserva di integrare il pacchetto oggi con altre due o tre proposte. Tra i temi caldi che saranno oggetto di modifiche ci sono l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego dal 2012 e la soglia d’invalidità per beneficiare dell’assegno, che sarà portata  all’85%, ma solo per le patologie meno  gravi. Del pacchetto faranno parte anche novità per rendere meno pesante l’impatto della manovra sul comparto sicurezza. Sulla scuola, ha spiegato Azzollini, «siamo al lavoro», ma il meccanismo per alleviare i docenti dal blocco degli stipendi dovrebbe consistere in una compensazione attraverso la destinazione ai docenti del 30% dei risparmi che in base alla manovra triennale del 2008 erano destinati al comparto scuola.
Nessuna modifica riguarda lo scaglionamento delle liquidazioni nel pubblico impiego e il blocco degli stipendi. Non sono per ora arrivate indicazioni neanche sui certificati verdi, ma quasi certamente ci saranno ampie modifiche all’articolo 45 della manovra e non, come da più parti auspicato, la soppressione della norma che abolisce l’obbligo per il Gse di riacquistare i certificati in eccesso sul mercato. Una misura che, se non modificata, scardinerebbe il meccanismo degli incentivi alle fonti rinnovabili.
Si allontana invece per le imprese l’ipotesi di una proroga di sei mesi della Tremonti-ter, in scadenza oggi. La detassazione degli utili  reinvestiti per l’acquisto di nuovi macchinari non dovrebbe far parte del pacchetto del relatore. Per quanto riguarda l’Abruzzo, c’è la proroga al 20 dicembre 2010 della sospensione degli adempimenti tributari (imprenditori o autonomi) con volume d’affari non superiore a 200mila euro. La disposizione non si applica a banche e assicurazioni.  La misura sarà finanziata con una serie di rincari sui tabacchi. Qualche limatura, infine, alle norme fiscali. Gli accertamenti, che la manovra stabiliva fossero di immediata eseguibilità, diventeranno esecutivi in due mesi.
Intanto ieri il Senato ha dato il via libera alla conversione in legge del decreto di riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche voluto da Sandro Bondi.

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