mercoledì 2 giugno 2010

I francesi vendono lo stesso treno a Fs e Montezemolo

Il rischio è paradossale. Alla fine Mauro Moretti e Luca Cordero di Montezemolo potrebbero ritrovarsi a dover competere sulle ferrovie italiane cercando di convincere i passeggeri a salire sullo stesso treno, per di più francese. La possibilità non è così remota, visto l’annuncio fatto ieri dall’ad di Fs. Per la maxi commessa da 1,2 miliardi per 50 treni ad alta velocità sono rimasti in corsa soltanto due contendenti: Alstom e il consorzio italo-canadese formato da Ansaldo Breda (Finmeccanica) e Bombardier. In attesa di sapere chi è il vincitore (entro luglio) sappiamo per certo che il primo nome appartiene al colosso d’Oltralpe cui si è rivolto il nuovo servizio privato Ntv (che dal 2011 circolerà sui binari italiani) per acquistare i 25 treni della sua flotta. Sulla carta l’Agv (Automotrice Grande Vitesse) francese, che per evitare imbarazzi si chiamerà Italo, non potrebbe concorrere alla gara indetta da Moretti, dal momento che il modello non è nuovo (come richiesto dalla gara), ma è già omologato in diversi Paesi. Fonti vicine al dossier assicurano, però, che le differenze non saranno così macroscopiche. Dall’altra parte invece ci sarà un modello nuovo costruito sulla base degli attuali Frecciarossa e Frecciargento (gli Etr 500 e 600 prodotti da Ansaldo Breda) e dello Zefiro, il supertreno veloce del colosso canadese Bombardier. A sostegno del progetto, oltre alla consolidata esperienza del gruppo nordamericano, ci sarebbe la garanzia di Finmeccanica, leader mondiale dell’aerospazio e della difesa, che sull’alta velocità lavora da anni sia con Ansaldo Breda sia con Ansaldo Sts, per ciò che riguarda i sistemi di segnaletica. Un’esperienza che le disavventure giudiziarie di questi giorni non possono assolutamente mettere in discussione.  In aggiunta, il marchio sarà italiano. Elemento non indifferente se consideriamo che nel settore dei trasporti si combatte da un po’ di tempo un duello ad armi per nulla pari. Con i cugini d’Oltralpe che viaggiano tranquillamente sui nostri binari, impedendo però che la stessa cosa avvenga in terra di Francia.  Una manciata di mesi fa, Moretti ha dovuto incassare il colpo sulla cessione di Veolia Cargo, soffiata sotto il naso da un’alleanza tra ferrovie francesi e società Eurotunnel. Con il risultato che ora la Sncf (le Fs d’Oltralpe) fa concorrenza in Italia anche nel settore merci. Mentre è ancora in atto il braccio di ferro per l’ingresso sulla Milano-Torino-Lione, tratta liberalizzata dal 13 dicembre su cui Moretti viene tenuto alla porta con pretesti tecnici e cavilli giuridici.  Tra un anno, infine, i francesi entreranno direttamente in competizione con le Fs anche sull’alta velocità italiana, grazie alla partecipazione (con il 20%) di Sncf nel capitale della Ntv di Montezemolo e Diego Della Valle.
Malgrado i comprensibili attriti ieri l’ad delle Ferrovie ha assicurato che sarà «una gara vera». I pretendenti hanno già depositato tre casse di documenti per 200 chili di peso. Le schermaglie «sono già cominciate sugli aspetti formali, figuriamoci quando passeremo al prezzo», ha detto Moretti assicurando che «sulla scelta peserà per il 70% il progetto e per il 30% la parte economica: la qualità e l’innovazione saranno fortemente premiate». Dall’assegnazione, a luglio, scatteranno 30 mesi al termine dei quali sarà consegnato il primo treno, e poi tre al mese per 12-15 mesi. I nuovi treni saranno destinati a viaggiare anche sulle tratte internazionali. «Per noi», ha sottolineato Moretti, «non ci sono solo i confini nazionali. Un’impresa come questa per vivere e svilupparsi non può che aggredire il nuovo singolo mercato europeo. L’approdo immediato e principale sarà il Nord e il Centro Europa». Tranne, ovviamente, la Francia. «Ci sono problemi che riguardano l’omologazione», ha detto l’ad, «e di cui non riusciamo a capire il motivo».

© Libero