martedì 29 giugno 2010

Il pressing delle Regioni fa tentennare il premier

Roberto Formigoni si dice sicuro che Silvio Berlusconi incontrerà i governatori. E il Cavaliere, dal Brasile, avrebbe fatto sapere che la manovra non è intoccabile: «La rivedremo». Certo, poco dopo è arrivata la smentita del sottosegretario Paolo Bonaiuti, forse caldeggiata da Giulio Tremonti, ma in fondo una possibilità di accordo tra le Regioni e il presidente del Consiglio sulla rimodulazione dei tagli previsti dalla Finanziaria non sembra così lontana. E forse neanche le distanze col ministro dell’Economia sono così siderali. Ieri Tremonti si è rifiutato di commentare la lettera-appello delle cinque regioni di centrodestra del Sud, che hanno criticato l’idea di favorire solo le amministrazioni virtuose. Ma il governatore del Lazio, Renata Polverini, ha detto che il ministro le avrebbe «assicurato» che «sui tagli si può fare qualcosa, pur mantenendo i saldi». Anche il responsabile degli Affari regionali, Raffaele Fitto, intervistato dall’Opinione, ha spiegato che «ci sono regioni, come il Lazio e la Campania, che hanno ereditato situazioni gravose a causa di irresponsabili amministrazioni passate» e che «per casi analoghi è forse possibile trovare qualche accorgimento alla manovra»
Quanto alla rottura del fronte unico, l’ex sindacalista ha spiegato che dietro la lettera non c’è alcuna spaccatura. «Tutti abbiamo sottoscritto un documento unitario contro la manovra», ha detto la Polverini.
Non crede ad una strategia separatista neanche Formigoni. «È inutile che qualcuno faccia il furbo e cerchi di vedere distanze che non ci sono», ha detto il governatore della Lombardia. In effetti, anche il presidente del Molise nonché vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Iorio, che è uno dei cinque firmatari, ha ribadito che non c’è «alcuna forma di rottura del fronte unico contro la manovra».
Detto questo, è difficile non vedere almeno qualche distinguo nelle parole di Luca Zaia, il quale ieri ha ribadito che  «tagliare indiscriminatamente significa penalizzare chi ha bene amministrato e lasciare chi ha sprecato libero di continuare a farlo». L’obiettivo del riequilibrio sarebbe comunque condiviso da tutti. Questo il giudizio del presidente della Conferenza delle regioni che ieri ha ribadito la richiesta di un incontro urgente con il premier e l’adesione alla «proposta di istituire una commissione straordinaria governo-regioni che verifichi la qualità della spesa della Pa sia al centro sia alla periferia».
Intanto il relatore della manovra Antonio Azzollini sta effettuando gli ultimi ritocchi all’emendamento omnibus che dovrebbe essere presentato oggi in commissione Bilancio al Senato.

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