venerdì 2 luglio 2010

I governatori: «La manovra è peggiorata»

Questa volta, niente assalti alla diligenza. La manovra non sarà ancora oggetto di negoziazione in Parlamento. «Il Paese può stare tranquillo», ha assicurato Giulio Tremonti durante l’incontro a Palazzo Madama con i senatori del Pdl, la finanziaria uscirà dalle Camere «a soldi e saldi invariati».
La notizia è piaciuta poco ai governatori che non hanno neanche apprezzato il compromesso tentato in commissione dal relatore Antonio Azzollini con l’emendamento che concede più autonomia agli enti territoriali sulla distribuzione dei tagli. «La proposta di modifica è una pezza peggiore del buco», tuona Roberto Formigoni, che resta convinto di dover interloquire direttamente con il premier. «C’è una persona che vale di più di un sottosegretario e di un ministro e confidiamo in quello che ha detto realmente questa persona», spiega il governatore della Lombardia riferendosi a Silvio Berlusconi. E un incontro col premier viene invocato anche dal presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e da quello dell’Anci, Sergio Chiamparino. Persino i cinque governatori del Sud che continuano a sostenere la linea del dialogo ammettono, come fa il presidente del Lazio Renata Polverini, che l’emendamento forse non è peggiorativo, «ma di certo non aiuta».
E a Umberto Bossi, che in serata ha parlato di «pace scoppiata» tra il ministro dell’Economia e le regioni, risponde per le rime Errani: «La pace vera arriverà solo nel momento in cui il governo si renderà disponibile a rivedere i tagli».
Tutt’altra, per ora, l’intenzione di Tremonti, che invece sta studiando modi per recuperare risorse aggiuntive. Il ministro ha confermato che sulle banche non ci saranno tasse, ma si è detto disponibile a valutare idee per un eventuale intervento sulle assicurazioni. Il titolare di Via XX Settembre ha parlato delle asimmetrie delle tariffe tra Italia ed Europa, aggiungendo che «se c’è una proposta sulle assicurazioni sono disposto a prenderla in esame». Qualsiasi risorsa andrebbe comunque ad aggiungersi ai risparmi e non a finanziare nuove misure. Il ministro ha poi ribadito l’intenzione di andare avanti sulla semplificazione delle procedure che gravano sulle piccole imprese, ma non ha sciolto il nodo sul tipo di strumento legislativo da adoperare. In serata Tremonti è tornato sui tagli alle regioni. A modo suo: «Pensiamo che ci sia un buon emendamento nella manovra, pensiamo che ci sia spazio per la discussione responsabile e seria».

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