giovedì 15 luglio 2010

Sulle quote latte vince la Lega. I governatori in disaccordo tra loro

Più tempo agli abruzzesi per restituire le tasse, via libera all’assunzione di 250 magistrati, ammorbidito il taglio ai patronati e ridisegnata la stangata sulle assicurazioni. Sono queste le principali novità contenute nel maxiemendamento su cui ieri il governo ha chiesto la fiducia. Per il resto, tra le conferme più rilevanti spicca la sanatoria sulle quote latte, che la Lega difende con i denti malgrado lo scetticismo della presidenza del Consiglio e l’opposizione durissima del ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan. Immutati anche, come previsto, i tagli alle amministrazioni locali, su cui prosegue comunque il braccio di ferro tra governatori e Palazzo Chigi. La riunione della Conferenza delle Regioni di ieri proseguirà questa mattina. Il fronte fatica a trovare l’accordo su un documento di protesta unitario. La «discussione è complessa», ha detto il presidente del Lazio, Renata Polverini. I governatori leghisti di veneto e Piemonte, Zaia e Cota, hanno comunque ribadito il loro no all’ipotesi di restituzione delle deleghe.
Quanto al testo che sarà votato oggi dal Senato, ecco alcune delle principali modifiche. Abruzzo: i tributi sospesi in seguito al sisma in Abruzzo dovranno essere restituiti in 120 rate mensili che scatteranno dal primo gennaio 2011.  Assicurazioni: la stangata sulle compagnie porterà nelle casse dello Stato 264 milioni l’anno a regime. Rispetto alla precedente relazione tecnica, in cui si stimava un gettito pari a 234 milioni, si registra un incremento. Tuttavia, secondo gli esperti del settore, il gettito in precedenza era stato sottostimato.  Magistrati: via libera all’assunzione delle toghe che hanno già vinto il concorso alla data di entrata in vigore della manovra. Il ministero della Giustizia, «in aggiunta alle facoltà previste dalla normativa vigente per il 2010 è autorizzato ad assumere magistrati ordinari vincitori di concorso già concluso alla data di entrata in vigore del presente decreto». Il limite di spesa fissato è di 6,6 milioni per il 2010, che salgono a 16 milioni nel 2011, a 19,2 nel 2012 e a 19,5 milioni a decorrere dal 2013. Spese processi: aumentano le spese per le cause amministrative e civili, attraverso l’incremento del contributo unificato di iscrizione a ruolo, per ciascuno grado di giudizio. Inps: si riducono a due mesi i tempi di riscossione delle somme dovute all’Inps. L’esecuzione forzata viene sostituita da «espropriazione forzata, con i poteri, le facoltà e le modalità che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo».  Patronati: le strutture operative dei sindacati che offrono servizi subiranno una decurtazione di 30 milioni nel triennio 2011-2013. Prima erano 87 solo nel 2011. I risparmi ottenuti «concorrono alla compensazione degli effetti derivanti dall’aumento del contributo» contenuto nel protocollo sul Welfare del 2007. Libertà d’impresa: si allungano i tempi che l’amministrazione avrà a disposizione per effettuare i controlli sulle autocertificazioni per l’avvio dell’attività (Scia). E al tempo stesso vengono introdotti dei paletti che riguardano i vincoli paesaggistici e alcuni atti, come quelli relativi all’immigrazione. Le amministrazioni avranno a disposizione 60 giorni per vietare la prosecuzione dell’attività. Titoli sequestrati: accelerano i tempi per la vendita dei titoli sequestrati, tra cui i titoli al portatore i valori di bollo e conti correnti e libretti di deposito, il cui gettito è destinato al Fondo unico giustizia.

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