sabato 10 luglio 2010

Senza finti invalidi la polizza auto può calare del 60%

Al di là delle divergenze sull’andamento dei prezzi delle polizze per l’auto (scesi dell’11,8% negli ultimi 5 anni secondo le compagnie, saliti del 17,9% dal 2002 secondo l’authority) su una cosa il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, e quello dell’Isvap, Giancarlo Giannini, sono d’accordo: in Italia ci sono troppi furbi.
A Crotone, Brindisi, Taranto, Foggia e Vibo Valentia, in base ai dati presentati ieri durante la relazione annuale dell’Ania, l’incidenza dei sinistri Rc auto con danni fisici va dal 44 al 36,7%. La media italiana è del 21,3%. Questo significa che su 100 incidenti avvenuti a Crotone, 44 comportano lesioni o addirittura invalidità alle persone. Lo stesso accade a livello nazionale per 21 sinistri su 100. Volete sapere qual è la media europea, tenendo conto che l’abilità di guida e il numero di vetture circolanti sono più o meno simili? Il 10%. Inevitabile pensare, come fa l’Ania, che in Italia vi sia «un diffusissimo fenomeno speculativo sui danni alla persona». Fenomeno che si concentra in alcune aree geografiche. «Le province critiche del Mezzogiorno», si legge nella relazione, «presentano sempre valori assolutamente fuori linea rispetto alla già elevata media nazionale», mentre le province più virtuose sono Verbania, Trento, Aosta, Belluno, Cuneo, Bolzano, Biella con un’incidenza tra il 12,8% e il 10,6%.
I dati si incrociano con quelli sulle frodi “scoperte”, che secondo l’Ania sono una minima parte di quelle realizzate. Le percentuali più aggiornate sono quelle diffuse ieri da Giannini durante un’audizione alla Camera. Secondo l’Isvap nel 2009, a livello nazionale, l’incidenza del fenomeno criminale sul totale dei sinistri è stata del 2,5%, con «una crescita dopo un quinquennio di lenta ma costante diminuzione». E quello che più preoccupa «è il forte sbilanciamento territoriale». Rispetto alla media, infatti, la Campania «si colloca all’8,7%, la Puglia al 5,3%, la Calabria al 3,9% e la Sicilia al 2,9%».
Cerchiai, che ieri ha ammesso la tendenza al rialzo dei prezzi delle polizze proprio per compensare l’eccesso di risarcimenti, sostiene da tempo che se i numeri italiani fossero in linea con quelli europei, le tariffe assicurative scenderebbero del 60%. Forse non è esattamente così. Ma di sicuro il costo delle truffe non lo pagano i truffatori.

© Libero