mercoledì 13 ottobre 2010

Ancora attacchi contro la Cisl. Scritte sui muri e lancio di uova a Terni e Teramo

Altri attacchi, altre aggressioni. Con la Uil che finisce per la prima volta nel mirino e la Cisl che continua ad essere bersagliata. Una violenza ormai quotidiana, quella messa in scena dalla sinistra antagonista e dall’ala massimalista del sindacato rosso. Sono molti gli episodi di ieri. A Terni nuove scritte ingiuriose e ancora uova contro e davanti (in un pacchetto con su scritto «fate schifo, tiratevele») le sedi locali di Cisl e Uil. Altre scritte di insulti sono comparse nella notte a Teramo, sempre sui muri e sulle finestre di in una sede della Cisl. «Squadracce che si muovono con uno stile da fascisti», ha commentato a caldo il segretario, Raffaele Bonanni, aggiungendo che «il colore di cui vogliono tingersi è rosso, ma la simbologia dell’iniziativa è tutta fascista».

A fare le spese del clima di guerriglia che sta scuotendo il sindacato anche un rappresentante della Uil dello stabilimento Unilever di Caivano, raggiunto da un sms con pesanti minacce nei confronti della sua famiglia condite da un gravissimo riferimento ad una rapina di cui nei giorni scorsi sarebbe stato vittima un collega. Il delegato, state bene attenti, sarebbe colpevole di non aver rifiutato il “confronto” con l’azienda sulla possibile introduzione di nuove flessibilità contrattuali.
Malgrado l’atmosfera rovente, cerca di non alzare i toni il segretario della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale «ci sono manifestazioni di intolleranza, qualche volta violente, preoccupanti perché creano un clima di contrasto», ma non «si può dire seriamente che assistiamo ad un ritorno degli anni di piombo».

In realtà, più passano i giorni e più si guarda con timore alla manifestazione indetta per sabato prossimo dalla Fiom. Il futuro segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha assicurato che questi «avvenimenti spiacevoli di cui non abbiamo capito le origini, nulla hanno a che vedere con la manifestazione». Sabato, però, in piazza a Roma ci saranno anche centri sociali e organizzazioni antagoniste. Quelli, cioè, che hanno firmato gran parte delle aggressioni nei confronti della Cisl. E che hanno detto di essere pronti a combattere al fianco della Fiom. Molto più preoccupato è sembrato lo stesso Guglielmo Epifani, segretario in carica del sindacato rosso, che dopo aver detto «ora basta», ha ammesso che «mai, nemmeno negli anni più duri, si sono viste cose simili, dagli anni '50 in poi».


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