martedì 5 ottobre 2010

Altro giro di valzer per Wind, comprano i russi

Da Via XX Settembre alla Piazza Rossa, passando per le piramidi. A cinque anni di distanza dall’operazione con cui il controllo del terzo operatore di telefonia mobile italiano è passato dalle mani del Tesoro, attraverso l’Enel,aquelle del magnate egiziano Naguib Sawiris, per Wind è di nuovo tempo di cambiamenti. Ieri, dopo settimane di trattative, VimpelCom e Weather Investments hanno siglato l’accordo che darà vita al quinto operatore mondiale della telefonia. Dalla fusione tra il secondo operatore russo e i gioielli della famiglia Sawiris nasce un gruppo con oltre 174 milioni di utenti nella telefonia mobile e un giro di affari complessivo da 21,5 miliardi di dollari.

L’operazione prevede che i soci di Weather cedano il 100% della italiana Wind Telecomunicazioni e il 51,7% della egiziana Orascom Telecom in cambio di quasi 326 milioni di nuove azioni Vimpelcom e di 1,8 miliardi di dollari, unitamente ad alcuni asset Orascom Telecom e Wind destinati allo scorporo: per Wind in particolare si parla del portale Libero, di Wind International Services (wholesale) e delle operazioni di un cavo sottomarino Italia-Grecia. Il valore totale della fusione si aggira sui 7 miliardi di dollari, tenendo conto che la capitalizzazione attuale di VimpelCom (colosso nato dalla fusione di Alfa Group con la norvegese Telenor) è di circa 22,5 miliardi di dollari e che la quota di azioni ceduta sarà del 20%. Il che significa che il magnate egiziano è riuscito a strappare ai russi una valutazione della quota in Orascom Telecom di circa 2,5 miliardi di dollari.

Per Wind il prezzo d’acquisto sarebbe di oltre 2 miliardi di dollari. Una cifra che, tenendo conto dell’indebitamento finanziario netto di 8,2 miliardi di euro (a fine giugno), valuta l’operatore italiano intorno agli 11 miliardi di euro. È proprio intorno ai nostri telefonini che ruota gran parte dell’operazione. Gli ultimi dati assegnano a Wind il terzo posto come operatore mobile italiano, con oltre 19,3 milioni di clienti al 30 giugno 2010 e il principale operatore alternativo nella telefonia fissa ed Internet con 2,11 milioni di clienti in accesso diretto e 1,77 milioni di clienti broadband. Tradotto in termini economici significa un fatturato di 5,7 miliardi di euro (in crescita del 4,7% sul 2008), un utile netto di 308 milioni e un risultato operativo salito del 18,3% a 1,1 miliardi. Non è un caso che malgrado il nuovo gruppo avrà interessi in 20 Paesi e fornirà servizi a circa 850 milioni di persone, le sinergie prevedono che un terzo dei ricavi arriveranno dalla Russia e un altro terzo dall’Italia. In altre parole, se Wind parlerà russo, anche i russi dovranno imparare un bel po’di italiano. «Crediamo che Wind sia un asset che porta un numero di fattori strategici», ha infatti spiegato Alexander Izosimov, presidente e ad di VimpleCom, aggiungendo elogi e complimenti «all’impareggiabile esperienza del management».

Un po’ complicata la sistemazione dei vari debiti. Tutti molto elevati sul fronte egiziano. Vimpelcom e Weather dicono comunque di avere già avuto «indicazioni positive da una serie di banche» per il rifinanziamento di alcune poste in scadenza. Il debito addizionale stimato è tra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari, il che farà salire l’indebitamento post fusione netto del gruppo a 24 miliardi di dollari. Una cifra che rappresenta 2,5 volte l’ebitda del colosso, non quindi tale da impensierire. Per quanto riguarda Wind, considerato anche il trend positivo con cui la società sta rimborsando in anticipo le scadenze, il debito resterà in capo al gruppo italiano. Sawiris, che avrà due membri nel board del nuovo colosso contro i tre dei Russi, manterrà le attività di WindHellas, quelle in Egitto e in Corea del Nord, tutte escluse dall’operazione.

© Libero