L’Agcom dovrà rifare i suoi conti. Alla fine, nel lungo braccio di ferro sull’aumento delle tariffe unbundling (l’affitto della rete Telecom) la spuntano gli operatori alternativi. Bruxelles non contesta il metodo di calcolo utilizzato dall’Agcom, ma il risultato finale. Secondo la Commissione Ue l’authority per le Tlc avrebbe sovrastimato sia i costi di manutenzione sia quelli commerciali. In entrambi i casi, concedere a Telecom un aumento troppo alto scoraggerebbe interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza della rete e all’ottimizzazione dei costi. Su un punto, in particolare, si erano concentrate le critiche di Fastweb, Wind e Vodafone. Si tratta della percentuale dei guasti sulla rete, stimata dall’Agcom al 22% contro il 12% fornito dalla stessa Telecom. I livelli considerati dall’authority, scrive la Commissione, «sembrano legati a una rete storica, piuttosto che orientati verso un’ipotetica rete di rame efficiente, con una minore occorrenza di guasti». La partita è comunque ancora aperta. Entro tre settimane l’Agcom rifarà i suoi calcoli. Gli operatori alternativi sperano in una consistente sforbiciata, ma secondo quanto risulta a Libero si tratterà solo di piccole correzioni.
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