sabato 27 febbraio 2010

La Saras lascia i Moratti (e l’Inter) a bocca asciutta

Forse la vittoria europea dell’Inter sul Chelsea di mercoledì scorso sarà servita ad addolcire un po’ la lettura dei bilanci. Il colpo è comunque di quelli duri. Fino a qualche mese fa Massimo Moratti aveva sperato di riuscire a salvaguardare «i migliori ritorni possibili per gli azionisti». Di fronte alla perdita netta di 54,5 milioni con cui la Saras ha chiuso l’esercizio 2009, però, le illusioni sono svanite: per quest’anno, niente dividendi. È questa la decisione che il cda proporrà all’assemblea degli azionisti. Una strada obbligata, visti i numeri. Basti pensare che nel 2008 il gruppo petrolifero aveva incassato 327,2 milioni di utili. Per il resto, il margine operativo lordo del gruppo ammontaa 141,2 milioni, in calo del 79%, mentre l’ebit è negativo per 51,9 milioni, in calo del 110%. Scendono anche i ricavi, che nel 2009 registrano una flessione del 39%, a quota 5.317 milioni. Risultato: la posizione finanziaria netta a fine anno è crollata a quota -533 milioni rispetto ai 333 milioni del 2008. Una doccia fredda per gli azionisti della Saras e per i mercati (il titolo ha chiuso in calo del 6,39% a 1,68 euro), ma anche per i tifosi dell’Inter, ormai abituati a considerare le ricche cedole del gruppo la migliore garanzia per i successi della squadra. Già perché senza i proventi del greggio, difficilmente la società di calcio sarebbe ancora in piedi. Anche l’ultimo anno il presidente Moratti ha dovuto sborsare 70 milioni di tasca sua per tappare il buco da 154,4 milioni con cui il club ha chiuso l’esercizio 2009. Ma la consuetudine va avanti da tempo. Anche perché è da tempo che l’Inter non riesce a tenere i conti in pareggio. Nel bilancio chiuso il 30 giugno 2008 la società ha dichiarato una perdita netta di 148,27 milioni, su un giro d’affari, escludendo le plusvalenze su cessione calciatori (pari a 8 milioni), di 197 milioni. Mentre egli undici bilanci che vanno dalla stagione 1995/96 al 2005/06, l’Inter ha accumulato 661 milioni di passivo e Moratti ha provveduto, sempre personalmente, a versare 400 milioni nelle casse. I soldi, finora, sono sempre arrivati dalla Saras. Qualche volta, stando ad alcune inchieste della magistratura, anche in maniera non del tutto trasparente. Quest’anno, però, i conti non torneranno più. Niente dividendo da travasare per tamponare il debito monstre che ad oggi sfiorerebbe i 400 milioni di euro. Un dramma? Non necessariamente. La soluzione c’è. Una bella sfoltita ai gioielli di famiglia. Quelli che ogni domenica si danno tanto da fare sul rettangolo verde. Di fronte a un’ipotesi del genere c’è da scommettere che il club riceverebbe la solidarietà, anche finanziaria, di tutti i tifosi italiani. A partire, ovviamente, da quelli di Milan e Roma.