mercoledì 24 febbraio 2010

Fini si scopre liberista e riapre le ostilità con Tremonti

“Io non voglio il posto fisso”. Non fatelo sapere al ministro dell’Economia, ma tra i seminari del convegno che si terrà da venerdì prossimo a Milano ce n’è anche uno dal titolo inequivocabilmente anti-tremontiano. Nulla di strano, si dirà, visto che ad animare la tre giorni (26-28 febbraio) c’è l’ex radicale, ora scudiero del liberismo all’interno del Pdl, Benedetto Della Vedova. E ad organizzare il tutto la sua associazione Libertiamo. Meno scontato è però il fatto che all’iniziativa parteciperà anche Gianfranco Fini, il cui intervento è previsto sabato nella tavola rotonda (insieme all’economista Luigi Zingales, al direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli e a Della Vedova) “Placata la bufera, torniamo al libero mercato”.È la prima volta che il presidente della Camera si avventura in una discussione pubblica a 360 gradi sui temi economici. Finora il confronto diretto sulla linea imposta allo schieramento da Giulio Tremonti e, in parte, dall’anima leghista, è stato sempre evitato. Ad affrontare lo scontro sulla Finanziaria si è esposto Mario Baldassarri, uno dei suoi principali consiglieri economici, e a martellare sulle tasse, sul welfare e sulle pensioni ci pensa spesso lo stesso Della Vedova, da tempo entrato nelle grazie del presidente. Ma al di là di qualche generico accenno al peso eccessivo del fisco o alla necessità di liberare l’economia dalle pastoie della burocrazia, Fini si è finora limitato a giocare dietro le quinte. Anche, secondo alcuni, per non inasprire troppo il rapporto con chi, come il ministro dell’Economia, in un futuro non troppo lontano potrebbe avere ancora più spazio nel Pdl. La prossima settimana, però, l’ex leader di An scenderà in campo. E il luogo è tutt’altro che casuale. Per la sua prima uscita pubblica sui temi economici ha infatti scelto un’iniziativa che oltre alla squadra di Libertiamo, coinvolgerà anche esperti, giornalisti e professori dell’Istituto Bruno Leoni e di FareFuturo. Un mix di liberalismo e liberismo da cui il numero uno di Montecitorio prenderà le mosse per aprire l’ennesimo fronte caldo all’interno del centrodestra. L’obiettivo iniziale era quello di declinare su un terreno più prettamente economico gli spunti e le tesi contenute nel libro dello scorso autunno “Il futuro della libertà”.Ma è chiaro che ora, con l’atmosfera rovente che si sta sviluppando all’interno dello schieramento, Fini non si lascerà sfuggire l’occasione di lanciare qualche stoccata in più. Bersagli naturali, visto il tema del dibattito, saranno i ministri economici. Ma il presidente della Camera offrirà una lettura complessiva delle cose che, a suo giudizio, non vanno nel centrodestra. E le tensioni di questi giorni ai piani alti del Pdl permetteranno di affondare il colpo più che in altre occasioni. Il tema dei ruoli e della struttura interna del partito è del resto un tasto su cui il presidente della Camera ha battuto, criticamente, più volte. Qualche bordata, sicuramente, ci sarà anche per il Carroccio. Fini non ha mai risparmiato le critiche, difficile che lo faccia ora che la Lega si prepara a sfruttare le difficoltà del Pdl per fare il pieno alle regionali.

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