venerdì 26 febbraio 2010

Tutti pazzi per Termini

Tutti pazzi per Termini. Può sembrare strano, ma dal primo annuncio di qualche settimana fa le offerte per lo stabilimento siciliano della Fiat non hanno mai smesso di crescere. Ieri Claudio Scajola ha assicurato che ad oggi le proposte per rilevare gli impianti sono salite di nuovo rispetto alle iniziali 8-10. «Ci sono tante diverse intenzioni», ha spiegato il ministro dello Sviluppo a margine del secondo Forum economico del Mediterraneo, «che sono state presentate. Crescono di giorno in giorno e sono diventate sedici: le stiamo valutando con attenzione, ponderatezza e trasparenza attraverso Invitalia». Malgrado l’abbondanza, Scajola sembra ancora intenzionato a battere anche altre strade. E ha ribadito l’intenzione di lanciare «un bando internazionale per chiedere altre eventuali manifestazioni di interesse».
Ipotesi che trova l’appoggio di Confindustria. «Se c’è un bando internazionale che può portare varie opportunità di mercato, che stanno in piedi, ben venga», ha detto la presidente Emma Marcegaglia. Purché, ha insistito, il risultato non sia quello di «tenere in vita stabilimenti improduttivi». La strada maestra per risolvere la situazione dello stabilimento Fiat, secondo il numero uno di Viale dell’Astronomia è quella «di reimpiegare le persone». Poi, ogni scelta può essere fatta. Basta che sia «una scelta di mercato». Ben più vincolanti i paletti posti da Guglielmo Epifani. Secondo il leader della Cgil «la soluzione dev’essere quella industriale, poi bisogna vedere con chi. Altre cose si possono aggiungere ma non bisogna muoversi dal settore auto». Il sindacalista è convinto che la Fiat non possa disimpegnarsi e che bisognerà «continuare a produrre automobili perché è l'unico settore in grado di consentire un’occupazione di quelle dimensioni».
 
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