martedì 16 febbraio 2010

«Leghisti scimmie vestite». Cazzotti in Aula coi dipietristi

Che il clima della giornata non fosse dei migliori lo si era capito già nel primo pomeriggio, quando tra Simone Baldelli e Mario Pepe, entrambi del Pdl, sono volate un po’ di parolacce su questione procedurali. Secondo Baldelli il collega di partito, con una richiesta di rinvio di voto effettuata la mattina, avrebbe favorito lo scivolone del governo su un emendamento dell’Udc al ddl sul rafforzamento della competitività del settore agroalimentare.
Ma è in serata che l’atmosfera si è fatta incandescente. Stesso provvedimento in discussione. Altro passo falso del governo, che va sotto per la terza volta su una modifica al testo votata da Pd e Udc. È a quel punto che gli animi si sono surriscaldati. In particolare tra i banchi della Lega Nord e dell’Italia dei valori. Motivo del contendere una mostra organizzata di recente dalla regione Piemonte sul darwinismo e l’evoluzione della specie. I leghisti hanno polemizzato dicendo che i soldi spesi per l’organizzazione della mostra potevano essere utilizzati in modo più proficuo. A quel punto il dipietrista Fabio Evangelisti ha risposto che dalle «scimmie nude» si era passati alla fase delle «scimmie vestite», indicando i banchi della Lega come destinatari della sua battuta. Immediata la reazione di alcuni deputati del Carroccio. Il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, è riuscito a bloccare Gianluca Buonanno. Ma Fabio Rainieri è partito e si è diretto verso Evangelisti. I commessi in servizio in aula hanno tentato invano di placcare il leghista. Il quale, però, raggiunto il bersaglio si è invece preso un bel pugno in faccia sferrato da Evangelisti. Subito il presidente di turno Maurizio Lupi ha sospeso la seduta. Il vice capogruppo dell’Idv, Antonio Borghesi, in Transatlantico ha cercato di scaricare il barile, spiegando che sia Rainieri che Buonanno «hanno provocato Evangelisti che si è solo difeso». Non ho mai visto, ha caricato la dose Borghesi, «tanta violenza. I leghisti si sono scagliati contro Evangelisti come un manipolo fascista di vecchia memoria».
«Evangelisti», ha invece spiegato il vice presidente del gruppo della Lega Nord, Luciano Dussin, «nel corso della seduta aveva offeso il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, e poi ci ha provocato chiamandoci scimmie. A quel punto qualcuno dei nostri è scattato per rispondergli per le rime. Ma Rainieri si è preso un bel pugno in faccia». Una terza versione arriva infine dallo stesso Evangelisti. «Non ho dato né preso pugni. Io non mi sono mosso dal mio banco e sono stato vittima di un tentativo di aggressione. Ho chiesto ai questori di acquisire i filmati e di prendere provvedimenti contro gli aggressori», ha raccontato il deputato dell’Idv, spiegando di aver semplicemente sottolineato, dopo il terzo voto contrario al governo, «come un ministro con una dignità si sarebbe dimesso, come dovrebbe fare Zaia». Dalla Lega sarebbero partiti i cori: “Scemo, scemo”. E siccome, ha proseguito Evangelisti, «poco prima c’era stato un intervento di un leghista critico contro la Regione Piemonte per una mostra sulle scimmie, io ho detto: Quando le scimmie escono, ecco che ci sono i cori da stadio».
Ma la tensione dell’aula non si è placata con la sospensione della seduta. «Eccolo lì, uno che mi vuole picchiare», ha detto Evangelisti mentre stava spiegando ai giornalisti, in un corridoio vicino al Transatlantico, la sua versione dei fatti, alla vista del leghista Matteo Brigandì. A quel punto Brigandì si è scagliato contro di lui ma è stato subito bloccato dai colleghi. «Ma che cazzo me ne fotte», è sbottato Brigandì, «dì una parola che ti spacco il culo e non farti più vedere in giro perché appena ti incontro da solo ti spacco la faccia».
Sarà l’ufficio di presidenza di Montecitorio convocato per oggi alle 10 a occuparsi della rissa tra i deputati dell’Idv e della Lega. Lo ha comunicato all’assemblea il vicepresidente Lupi in una brevissima riapertura dei lavori con i commessi schierati in fila lungo i banchi dell’Idv per impedire il contatto con gli altri deputati.

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