mercoledì 24 febbraio 2010

Bernabé si sfoga: «Tutti criticano nessuno investe»

Basta critiche «inappropriate ed offensive» sulla rete, basta pressioni sugli investimenti. L’ad di Telecom, Franco Bernabé passa al contrattacco alla vigilia della presentazione dei conti e, soprattutto, del piano industriale. «Non accettiamo lezioni sulla qualità delle rete di accesso», ha tuonato, «da parte di operatori che nella rete non hanno mai voluto o non sono mai stati in grado di investire» dopo che «per anni hanno beneficiato di vantaggiose tariffe di accesso e qualità». Lo scontro, dopo le indiscrezioni sul congelamento dell’operazione con Telefonica, si riaccende in occasione della presentazione della prima relazione annuale dell’organo di vigilanza sugli impegni che Telecom Italia ha preso per garantire «parità di accesso» alla rete di telefonia fissa. Impegni fin qui rispettati, indica il rapporto, anche se migliorabili nella messa a punto. I tempi del monopolio, sostengono comunque dall’azienda, sono ormai lontani e gli operatori concorrenti di Telecom hanno spalle più forti. «Il regime regolatorio», dice Bernabé li ha sostenuti per anni, dando loro «la possibilità di investire». E se non lo hanno fatto e non lo faranno, accusa, «non possono recriminare». Né possono lamentare scarsezza di investimenti, o influenzare le scelte su tempi, modalità e tecnologie «che non possono e non devono in alcun modo essere influenzate da soggetti che non partecipano all’investimento». Una sponda alla sfuriata dell’ad arriva dal presidente dell’Autorità delle Comunicazioni, Corrado Calabrò, secondo cui l’esperienza dell’ultimo anno dimostra che la scelta adottata è valida: gli obiettivi sono «raggiungibili». Servono, dice però, «regole a prova di futuro», per gestire il presente e guardare alle reti di nuova generazione evitando che «si ripresentino monopoli o strozzature», cosa peraltro «in via di superamento o forse già del tutto superata». Mentre la tradizionale rete in rame «è buona ma insufficiente nelle zone ad alta densità di traffico», e bisogna quindi accelerare sulla fibra ottica.

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