mercoledì 24 febbraio 2010

Un’intera Finanziaria presa agli evasori

La crisi economica ha frenato le entrate, ma la macchina del fisco continua a macinare risultati. Di tutto rispetto quelli raggiunti dalla riscossione, che negli ultimi due anni, alla faccia di chi insiste nel denunciare l’allentamento del contrasto all’evasione, è arrivata ad incassare circa un miliardo in più dell’era Visco. Negli anni della presunta guerra ai furbetti delle tasse, i volumi complessivi della riscossione dai ruoli erano a quota 6.738 milioni. Nel 2008, anno del passaggio di consegne da Prodi a Berlusconi, sono saliti a 7.014. Lo scorso anno sono balzati al livello record di 7.735 milioni di euro. In pratica, l’ammontare dei tributi evasi, compresi gli interessi e le sanzioni, recuperati da Equitalia equivale né più né meno ad una robusta manovra finanziaria.Non solo, stando ai dati forniti ieri dalla società di riscossione dell’Agenzia delle Entrate i risultati sarebbero stati ottenuti attraverso un abbassamento della soglia di persecuzione nei confronti del contribuente. «L’andamento crescente della riscossione», si legge in una nota di Equitalia, «è accompagnato da una diminuzione di ipoteche e ganasce fiscale». Numeri alla mano, su oltre 30 milioni di documenti inviati dalla società lo scorso anno, tra cartelle, solleciti e avvisi di pagamenti, le procedure cautelari e coattive rappresentano una parte molto circoscritta: nel 2009 sono stati attivati solo 86mila fermi delle automobili e 160mile ipoteche.Se la cifra sembra comunque alta, basta andare indietro di qualche anno e verificare quello che successe con l’arrivo di Vincenzo Visco alle Finanze. Nel 2006 i contribuenti inadempienti che si sono ritrovati con la vettura bloccata dal fisco hanno sfiorato un milione, con un’impennata del 628% rispetto al 2005. Ancora nel 2008, i fermi amministrativi ammontavano a 667.841, a fronte di 1.136.505 preavvisi. Il segnale di una maggiore collaborazione tra fisco e contribuenti poco solerti è anche negli 1,4 milioni di preavvisi, nei 2,7 milioni di solleciti di pagamento e nelle 630mila rateizzazioni. Cifre che sembrano rappresentare un cambiamento di rotta nell’approccio alle irregolarità fiscali. Quanto alle casse dello Stato, oltre al buon andamento della riscossione, iniziano anche ad arrivare i risultati della statalizzazione della macchina fiscale. L’anno scorso è stato infatti eliminato il contributo fisso che lo Stato dava a fondo perduto alle ex concessionarie private per riscuotere i tributi. Da quando Equitalia si finanzia con l’aggio sulla riscossione fissato per legge, lo Stato ha risparmiato 745 milioni. Sul fronte scudo, infine, ieri è arrivata la precisazione di Attilio Befera, dopo le polemiche sollevate dai dati di Bankitalia. «I giochi statistici possono essere diversi», ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle entrate, «ma è la somma che fa il totale». Lo scudo fiscale 2009, ha ribadito, «si è concluso con 93 miliardi rimpatriati in Italia ad ogni effetto e 2 miliardi regolarizzati».

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