giovedì 13 maggio 2010

Il governo benedice le cordate alternative sul nucleare

Giuliano Zuccoli rimette nel cassetto il dossier nucleare, ma il governo apre alla cordata alternativa. L’affondo del presidente del consiglio di gestione di A2A non è andato come ci si aspettava. Il progetto con cui il manager voleva far partire il progetto della cordata alternativa a quella già costituita da Enel ed Edf è stato stoppato dal consiglio per l’assenza di un via libera preventivo dei soci, i comuni di Milano e di Brescia, che sono ancora scettici su un’operazione che comporterebbe guadagni futuri ma costi immediati. Contemporaneamente, però, sulla seconda cordata è arrivata a sorpresa l’apertura del governo. Il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, intervenendo ad un convegno organizzato dalla statunitense Westinghouse e da Ansaldo Nucleare (le due società che lavorano con la tecnologia alternativa a quella usata da Enel-Edf), ha spiegato che la partita sull’atomo non è affatto chiusa. «Qualcuno pensa che sia di difficile gestione», la convivenza tra le tecnologie per il nucleare Ap1000 (americana) e l’Epr (francese), «ma noi siamo convinti che abbiano caratteristiche non in contraddizione e siano due opportunità che possono utilmente integrarsi sul territorio italiano, che è complesso». Nulla comunque potrà partire se il governo non sbloccherà l’Agenzia per il nucleare. Lo ha ribadito ieri anche l’Enel, smentendo alcune indiscrezioni che parlavano di Montalto e Piacenza come due siti che il gruppo avrebbe già individuato per le nuove centrali. Proprio per evitare inutili allarmismi ieri l’ad Fulvio Conti ha chiesto al direttivo di Confindustria di «parlare tutti insieme al Paese per generare una nuova consapevolezza» sul nucleare. Quanto ai conti, Enel archivia il primo trimestre con un utile netto praticamente dimezzato (-45%) a causa delle partite straordinarie legate all’opzione put concessa ad Acciona sul 25% di Endesa. Al netto di quel provento, i profitti risultano in crescita (+11,9%), così come i risultati operativi. L’Ebitda è salito del 16,3% a 4,47 miliardi, mentre per i ricavi l'incremento è stato del 19,9% fino a 18,1 miliardi.

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