venerdì 21 maggio 2010

L’industria ricomincia a lavorare

Dopo l’export ripartono anche ordini e fatturato. Malgrado la difficile situazione internazionale e il burrascoso andamento dei mercati borsistici, l’economia reale italiana continua ad inseguire la ripresa. A marzo, oltre al consolidamento dei buoni risultati dell’esportazione, hanno ingranato la marcia pure gli ordini, con un aumento dell’1% su febbraio e addirittura del 13,1% sul 2009, un balzo che non si vedeva dal giugno del 2007. I dati diffusi ieri dall’Istat si incrociano perfettamente con quelli relativi all’export (+17% a marzo). A livello tendenziale, infatti, gli ordini hanno registrato una crescita del 7% sul mercato nazionale e del 25,4% su quello estero, che quindi ha fatto da traino. Stesso discorso mese su mese, dove gli ordini nazionali hanno segnato un aumento dello 0,4% e quelli esteri dell’1,8%. Buone notizie arrivano anche sul fatturato. L’aumento rispetto a febbraio è dell’1,5%, mentre anche nel confronto con il 2009 si registra un’accelerazione del 6,3%. Per trovare un dato simile bisogna andare indietro fino al giugno 2008.

Gli incrementi tendenziali più rilevanti dell’indice grezzo degli ordinativi hanno riguardato la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+25,9%), le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+ 20,2%) e la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+20%). Gli aumenti più ampi del fatturato sono invece stati registrati nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+31,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+18,3%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,3%).

I dati Istat, ha spiegato il viceministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, «dimostrano le capacità di reazione delle imprese e la vitalità dell’industria italiana». La strada, chiaramente, è ancora lunga. Soprattutto sul fronte dell’occupazione, dove i contraccolpi arriveranno anche dopo l’uscita dal guado. Di «lenta risalita», ha parlato ieri Federmeccanica, che ha registrato nei primi tre mesi dell’anno una ripresa del settore del 3,1% rispetto al 2009. Ma allo stesso tempo l’associazione delle imprese metalmeccaniche ha lanciato l’allarme sulla nuova impennata della cassa integrazione tra marzo e aprile. Allarme condiviso anche dalle piccole imprese. Secondo un’indagine Confapi-Unicredit sul termometro della crisi le previsioni occupazionali delle Pmi manifatturiere per il primo semestre 2010 segnano un meno 6,3%. Dallo studio emerge anche che più di un terzo delle imprese (il 34,8%) ha utilizzato la cig nel secondo semestre 2009 e il 15,6% si aspetta di farlo anche nel 2010. «Per i piccoli», ha avvertito il presidente di Confapi, Paolo Galassi, «la crisi non è ancora finita».
 
© Libero