giovedì 10 febbraio 2011

Incentivi, casa e Sud: si punta sull’economia

Qualcuno l’ha subito liquidata come l’ennesima trovata propagandistica. Annunci vuoti, manovre diversive per dribblare il Ruby gate. Si è detto è pensato tutto il male possibile della scossa all’economia annunciata da Silvio Berlusconi. Eppure, con il passare dei giorni e il susseguirsi dei vertici tra il premier e i ministri economici, il presunto pacchetto all’acqua di rose si è via via appesantito. Trasformandosi in una serie di misure che vanno al di là di un semplice miscuglio di chiacchiere e fumo. Certo, come ha ribadito più volte Giulio Tremonti, a nessuno sarà consentito mettere le mani nei delicati equilibri del bilancio dello Stato. Questo non significa, però, che le imprese resteranno a bocca asciutta.

Revisione del sistema degli incentivi, modifiche a 3 articoli della Costituzione, stimoli alla concorrenza, piano casa e rilancio del Sud. Ecco alcuni dei piatti che arriveranno oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Nel dettaglio, all’esame del governo ci sono un ddl costituzionale per modificare gli articoli 41, 97 e 118, un decreto legislativo per il riordino del sistema degli incentivi, un ddl per la concorrenza, uno per l’adeguamento dell’Iva alle direttive Ue e la relazione del ministro Raffaele Fitto su Mezzogiorno, piano casa e servizi pubblici locali.
La riforma degli incentivi, che entrerà in vigore il primo gennaio del 2012, punta a semplificare e concentrare gli aiuti gestiti dal ministero dello Sviluppo. Il 50% delle risorse sarà dedicato alle Pmi e le leggi che riguardano le agevolazioni scenderanno da 100 a circa 70. Tra gli strumenti con cui saranno erogati i finanziamenti sono previsti anche i voucher. Saranno destinate al fondo unico incentivi le risorse attualmente finalizzate al superamento degli squilibri economici e sociali, assegnate dal Cipe: per l’85% andranno al Mezzogiorno.
Per quanto riguarda la concorrenza, il provvedimento prevede la riforma delle rete dei carburanti, alcuni interventi su assicurazioni e appalti. Il ddl dovrebbe prevedere anche l’assegnazione all’Autorità per l’energia delle competenze sul settore idrico.
La modifica all’art. 41 della Carta mira a predisporre interventi regolatori sull’avvio delle attività con controlli ex post, mentre con la revisione del secondo e terzo articolo si introdurranno criteri di merito per la Pa e il principio di autocertificazione. L’idea di base è il fondamento del liberismo puro, ovvero che sia lecito tutto ciò che non è esplicitamente vietato.

È previsto poi un ddl per adeguare al sistema Ue l’ordinamento fiscale Iva nei servizi internazionali. Il provvedimento intensifica l’attività di contrasto alle frodi intracomunitarie e modifica il meccanismo dell’inversione contabile. Nel testo è contenuta inoltre una delega per modificare la deducibilità Irap (dall’Irpef o Ires), che sarà diversificata per settori, tipo di attività e territorio.
Il piano per il Sud, più volte annunciato, si tiene su due pilastri: utilizzo dei fondi strutturali Ue, attualmente impiegati per l’8,2% delle risorse disponibili, e la fiscalità di vantaggio per alcune aree. Il piano casa è già varato nelle sue linee sostanziali, ma non è mai stato applicato dalle amministrazioni locali. Sui servizi pubblici locali il governo vuole mettere a punto meccanismi che consentano un’apertura alle imprese private per stimolare efficienza e qualità.  

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