I prossimi mesi saranno quelli decisivi. La Provincia autonoma di Trento dovrà approfondire e valutare la proposta di Telecom. Poi si potrà partire con la fase operativa. Con l’obiettivo di arrivare al 2018 con le 256mila abitazioni sparse sul territorio collegate alla rete di nuova generazione in fibra ottica. «Il progetto è ambizioso, ma siamo convinti di potercela fare», spiega Sergio Bettotti, dirigente all’Innovazione della Provincia nonché amministratore di Trentino Ngn, la società intorno a cui ruota il progetto.
«Il segreto sta nella natura imprenditoriale dell’operazione. La società mista pubblico-privata che gestirà l’infrastruttura intende stare sul mercato e la Provincia, che con 60 milioni avrà la maggioranza di Trentino Ngn, intende valorizzare il suo investimento, non dare un contributo a fondo perduto». Non è un caso, fa notare Bettotti, «che insieme ai privati investiamo solo nelle aeree più profittevoli, che rappresentano circa il 60% del totale». Dell’altro 40% «si occuperà Trentino Network, società controllata al 100% dalla Provincia». Qualcuno considera il progetto un modello nazionale. E in effetti, come nel resto del Paese, pure qui c’è il duello tra Telecom e operatori alternativi. «Da parte nostra», spiega Bettotti, «non ci sono preclusioni.
Il problema è lo switch off. Se vogliamo accendere la fibra e spegnere il rame, il possesso della vecchia infrastruttura è fondamentale». E qui entra in gioco l’ex monopolista, che conferirà la rete a Trentino Ngn. La questione è: pure a livello nazionale senza Telecom niente switch off? Anche di questo, che è forse il vero nodo da sciogliere, si discuterà oggi al convegno “Verso le reti Ngn in Europa, Italia, Trentino” organizzato dalla Provincia di Trento con Create-Net, Open Gate Italia e Trentino Network. Tra gli altri, interverranno il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, e il commissario Agcom Nicola D’Angelo.
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