mercoledì 7 aprile 2010

Partono gli incentivi, ma il centralino va in tilt

«Siamo spiacenti, tutti gli operatori sono momentaneamente occupati, la preghiamo di chiamare più tardi». Inizia così, con un cortese messaggio di scuse, l’avventura degli incentivi per scooter, cucine, elettrodomestici, macchine agricole, motori per la nautica e banda larga. Il muro del call center gestito dalle Poste per conto del ministero dello Sviluppo economico (numero verde 800556670), nel primo giorno di operatività, è praticamente invalicabile. Migliaia di rivenditori, come era prevedibile, si sono attaccati ai telefoni per avviare la procedura di iscrizione e hanno intasato i centralini. Presto un po’ di traffico dovrebbe essere decongestionato attraverso un sito Internet dedicato. Ma per ora di parlare con un operatore non c’è verso. Tutti occupati, sostiene con gentile fermezza la voce di donna registrata. Anche se alcuni fortunati e caparbi commercianti, armati di molta pazienza, sostengono di essere riusciti nell’impresa.


Il discorso cambia per il numero dedicato ai consumatori (800123450). Qui dopo alcune sommarie informazioni fornite dalla solita voce registrata (sempre di donna) si riesce con discreta facilità a parlare con gli operatori. I quali ammettono, però, di ricevere più chiamate dai rivenditori che dai clienti. «Su dieci telefonate», spiega un cortese centralinista (uomo, questa volta), «almeno sette sono di commercianti che non riescono a parlare con nessuno all’altro numero. Cerchiamo di indirizzarli, ma qui siamo autorizzati soltanto ad illustrare ai consumatori le procedure per fare gli acquisti, gli sconti previsti e i requisiti per accedere all’incentivo». Il grosso delle telefonate su questo versante, ovviamente, arriverà dal 15 aprile, quando si potrà materialmente andare in negozio e comprare a prezzi agevolati.

Dalle Poste, che per il disturbo incasseranno circa 7 milioni di euro equamente divisi tra commercianti (3 milioni) e ministero dello Sviluppo (4 milioni prelevati dai 300 complessivi), si limitano a dire che le operazioni sono partite. La spa guidata da Massimo Sarmi, si legge in una nota diffusa ieri, «ha predisposto da oggi tutti i necessari servizi basati sulla rete tecnologica dell’azienda». È in particolare «già attivo il call center per la registrazione dei venditori e le informazioni ai clienti». Per gli abbonamenti ad Internet veloce, invece, dovranno registrarsi solo gli operatori delle telecomunicazioni, e non i rivenditori, utilizzando esclusivamente un indirizzo email dedicato.

Quanto alla procedura per acquisti e erogazione dei contributi, spiegano da Poste, «il consumatore si rivolgerà direttamente al rivenditore». A sua volta il negoziante (o il costruttore) consulterà il call center (dove a quel punto si spera che risponderà qualcuno) per conoscere la disponibilità delle risorse finanziarie e fornire una risposta all’acquirente. Successivamente, dal 17 maggio, «il rivenditore potrà eseguire il procedimento di prenotazione del contributo direttamente sul portale di gestione e prenotazione degli incentivi che sarà messo a disposizione». Saranno poi le Poste, «su disposizione del ministero dello Sviluppo, a rimborsare il rivenditore o il costruttore liquidando le somme con bonifico o postagiro».

Le associazioni dei consumatori invitano comunque tutti a tenere gli occhi bene aperti. Il pericolo è che in questi giorni i prezzi dei prodotti vengano ritoccati al rialzo. Per i clienti che volessero fare i furbetti, invece, è previsto che l’acquirente comunichi il suo codice fiscale. In questa maniera si dovrebbero evitare doppi sconti per lo stesso prodotto.
 
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