martedì 6 aprile 2010

Gli avvocati chiamano Tremonti: meno tasse in cambio di case

Il treno della riforma fiscale sta per partire. E gli avvocati non hanno alcuna intenzione di restare a piedi. Le trattative con Giulio Tremonti sono state avviate da tempo. Ma ora la categoria togata è in grado di rilanciare su un terreno caro al ministro dell’Economia, come quello delle infrastrutture e degli investimenti per lo sviluppo. In ballo c’è una dote da 4 miliardi, pronta ad essere messa sul tavolo. Al centro dell’operazione c’è la Cassa Forense, che dal 15 al 18 aprile terrà a Stresa la sua nona Conferenza nazionale.


In quell’occasione il presidente Marco Ubertini, illustrerà le linee del suo progetto per ridisegnare il ruolo dell’ente previdenziale. «Sotto il profilo finanziario», anticipa a Libero Ubertini, «dobbiamo pensare a strutturarci sul modello, seppur rivisitato, delle fondazioni bancarie, per gestire in modo sempre più efficiente il nostro patrimonio ed anche essere di supporto all’economia italiana». A rendere possibile il nuovo corso della Cassa saranno gli effetti della riforma previdenziale entrata in vigore dal gennaio di quest’anno. Un percorso fortemente voluto da Ubertini con cui l’ente, come direbbe Tremonti, ha messo in sicurezza i conti. In sintesi, i sacrifici chiesti alla categoria per evitare il collasso finanziario di qui al 2030 sono l’aumento progressivo dell’età pensionabile a 70 anni, con 35 anni di versamenti, l’incremento dal 12 al 14% dell’aliquota contributiva e e l’innalzamento dei contributi minimi.

Tutto questo consentirà alla Cassa di sgombrare il campo dall’incubo del default finanziario e di ragionare con maggiore libertà sugli investimenti, che finora hanno riguardato solo in minima parte l’economia reale. Basti pensare che sui 3.827 milioni complessivi soltanto 519 (il 13%) sono dedicati al settore immobiliare. Mentre ben 3.300 (l’86%) sono investiti in azioni, gestioni patrimoniali e in obbligazioni.

Al bando, ovviamente titoli tossici e derivati. Mossa che ha permesso alla Cassa di superare indenne la crisi dei mercati finanziari. Malgrado il buon rendimento dell’attuale portafoglio, Ubertini ha comunque intenzione di rimodulare gli impieghi. L’idea è quella di avvicinare la Cassa al territorio, attraverso investimenti in infrastrutture e sviluppo. Ed è qui il punto di contatto con Tremonti.

Uno dei progetti a cui l’ente previdenziale intende partecipare è infatti quello dell’housing sociale, vecchio pallino del ministro. Il tempismo è perfetto, perché il piano per l’edilizia popolare sta muovendo i primi passi proprio in queste settimane. L’obiettivo di Tremonti è la costituzione di un fondo immobiliare con una dotazione di 2,5 miliardi. Strumento che dovrebbe consentire di realizzare 50mila alloggi nei prossimi cinque anni. La Cassa depositi si appresta a sottoscrivere una quota da 1 miliardo. Il resto dovrebbe arrivare da Fondazioni, banche, assicurazioni e fondi previdenziali privati. Da quest’ultimo fronte Tremonti si aspetta un contributo che si aggira sui 500 milioni. La Cassa forense è pronta a fare la sua parte. Magari chiedendo che una quota degli alloggi sia destinata anche ai giovani avvocati. Ma le occasioni di collaborazione potranno estendersi ad altri settori. E la categoria togata si aspetta di poter avviare un confronto anche sulla riforma fiscale e sugli interventi anti-crisi. Qui le richieste dell’avvocatura puntano ad ottenere l’estensione delle agevolazioni generalmente tarate sul sistema delle imprese, la moratoria sugli studi di settore, ma anche la costituzione di fondi di garanzia e il rafforzamento del sistema dei confidi. Non ultimo c’è il nodo dei pagamenti della Pa. Sembrerà strano, ma anche gli avvocati, come le imprese, aspettano anni prima di vedere il saldo.
 
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