lunedì 12 aprile 2010

Gli applausi degli industriali contro i giudici

«Il più grande imputato di tutti i tempi». È qui che la platea di Confindustria, fino a un minuto prima piuttosto freddina, si spella le mani per Silvio Berlusconi. Sarà strano, ma l’applauso più fragoroso tributato al premier dagli imprenditori riuniti a Parma arriva proprio sulla questione a lui più cara: la giustizia. A suscitare grande entusiasmo è la certificazione delle 2.550 udienze “subite” che, a giudizio del Cavaliere, lo rendono uno dei più accreditati a parlare di riforma di diritto penale. «Fidatevi di uno come me che conosce bene la materia», dice per introdurre il tema. E poi, spesso interrotto dagli applausi, giù a snocciolare i guasti della giustizia. «Una situazione grave», la definisce il premier, con una Corte costituzionale «che da organo di garanzia è divenuto organo politico» perché «abroga le leggi che non piacciono ai pm e ai giudici di Magistratura Democratica» in quanto «formata da 11 membri che appartengono alla sinistra e 4 alla destra».


Ma dal «più grande perseguitato dell’universo e di tutti i tempi» arrivanno bordate anche sui «processi messi in atto solo per tenere l’avversario politico sulla griglia mediatica» e sulla questione mai risolta delle intercettazioni. Dal dibattito in Parlamento, assicura verrà fuori una «legge che darà il diritto di parlare con riservatezza al telefono». Perché «le parole che dite al telefono, se scritte sul giornale, hanno un altro significato e poi sono prove manipolabili». Poi, riferito a sé: «È stato registrato 18 volte da una procura lontana che non aveva assolutamente la competenza per farlo anche il presidente del Consiglio, una cosa unica nel nostro Paese». Infine, rivolgendosi alla platea, chiede: «Quanti di voi pensano di non aver mai corso il rischio di essere intercettati?». Nessuno alza la mano. E lui, sornione, aggiunge: «Avete tutti uno scheletro nell’armadio, eh?».

Nella grande riforma della giustizia ci sarà spazio, ovviamente, anche per ridisegnare quella civile, soprattutto dimezzando i tempi dei processi. Anche qui Berlusconi si affida ai sondaggi espressi. «Alzi la mano», dice, «se qualcuno ha ottenuto una sentenza amministrativa prima di 5 anni». Identico il risultato.
 
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