giovedì 29 ottobre 2009

Il PdL va in pressing per tagliare l’Irap. Giulio non ci sente

Quando Andrea Augello è stato avvistato a Via XX Settembre, il tam-tam è scattato immediatamente: è andato a trattare i tagli all’Irap con Giulio Tremonti. Del resto sono proprio a firma del senatore, insieme all’economista Mario Baldassarri, gli emendamenti sulla cosiddetta “contromanovra” dei finiani. Augello, in realtà, ha incontrato il ministro solo per discutere degli emendamenti alla finanziaria su Roma Capitale. Ma la trattativa sulle tasse, all’indomani della tregua tra Berlusconi e Tremonti, si è comunque aperta. L’ipotesi, come anticipato ieri da Libero, è ancora quella di rimodulare ed ammorbidire il pacchetto Augello-Baldassarri attraverso un emendamento del relatore o dello stesso governo.
La soluzione cui stanno lavorando in commissione Bilancio del Senato è quella di un taglio dell’Irap circoscritto solo alle piccole e medie imprese (sotto i 50 dipendenti) che comporterebbe per il bilancio un costo dai 2 ai 4 miliardi. La proposta non è ancora stata messa nero su bianco ma l’obiettivo è di raggiungere, spiega il relatore Maurizio Saia, «una sintesi con le proposte sullo stesso tema avanzate dalla Lega e dall’opposizione». Il fronte, insomma, si starebbe allargando. Anche per questo il governo, per bocca di Giuseppe Vegas, ha cercato di mettere le mani avanti. «È un’ipotesi interessante», dice il vice ministro all’Economia, «ma va valutata bene soprattutto per quanto riguarda le coperture». Sulla questione ogni proposta risolve in modo diverso: il pacchetto a firma del presidente della commissione Finanze del Senato, Baldassarri, punta tutto sui tagli alla spesa, la Lega invece attinge dai Fas mentre il Pd, chiede di aumentare la Robin tax. Difficile che già oggi possa arrivare qualche novità. Ma in mattinata, prima di iniziare le votazioni sugli emendamenti, ci sarà comunque un riunione della maggioranza in commissione Bilancio con il governo.
Non è detto che alla fine si arrivi a quella sintesi invocata da Zaia ed è chiaro che da Palazzo Madama non uscirà una manovra da 40 miliardi, ma di sicuro, spiega Augello, «alla fine il governo dovrà prendere una posizione conclusiva. Può decidere di rinviare la questione alla Camera, di chiedere versioni ancora più soft, ma di sicuro non può evitare che si affronti la questione». «Siamo in attesa di un segnale di disponibilità da parte di Palazzo Chigi», gli fa eco Baldassarri, «Non vogliamo tutto e subito. Ma discutiamo».
Di certo sull’Irap, per ora, c’è soltanto che l’Agenzia delle Entrate ha mandato in soffitta il contestato clik day. Dopo aver ascoltato le categorie e gli ordini professionali, il fisco ha stabilito nuovi criteri che daranno priorità ai rimborsi che partiranno dal 2004, per poi procedere con le scadenze più vicine.

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