venerdì 9 ottobre 2009

Cordata franco-tedesca per il nucleare italiano

La sfida per il nucleare italiano entra nel vivo. Con i francesi che si preparano a fare la parte del leone. Dopo l’accordo già siglato tra Edf ed Enel per la realizzazione di quattro impianti nucleari, sembra che anche l’altro colosso pubblico d’Oltralpe, Gaz de France, voglia essere della partita. Il gruppo guidato da Gérard Mestrallet, secondo quanto risulta al Quotidiano Energia, avrebbe già coordinato la sua azione con i tedeschi di E.On. Fonti vicine al dossier rivelano che tutto è pronto per gettare le basi del secondo consorzio. La trattativa è in fase avanzata. In una lettera d’intenti Gdf-Suez ed E.On, che dopo la fusione tra Enel ed Endesa ha acquisito tutte le attività italiane del gruppo iberico, avrebbero previsto, tra le altre cose, una serie di approfondimenti comuni sulla realizzazione dei futuri impianti.

L’operazione potrebbe rappresentare la vera quadratura del cerchio sul complicato dossier politico-industriale del nucleare. Intanto, rafforzerebbe il legame tra Sarkozy e Berlusconi, recentemente incrinato da un po’ di attriti relativi alla vicenda Acea, dove proprio Gdf-Suez è presente con una quota del 10% attraverso la controllata Electrabel e dove i ritardi dei vertici della municipalizzata romana nel definire gli equilibri tra i soci hanno fatto saltare l’accordo tra Eni e francesi per la cessione di RomanaGas. Un clima migliore potrebbe anche favorire la partita in corso in Edison, dove i due soci, A2A ed Edf hanno iniziato a ragionare, non senza schermaglie e punzecchiature, sul piano di riassetto.

Ma l’avanzata di Gdf-E.On darebbe soprattutto la possibilità di aprire la strada all’ingresso degli americani, con la partecipazione di Finmeccanica. E.On è il primo esercente nucleare in Germania. GdfSuez con Electrabel è il primo produttore elettrico in Belgio, paese che ricorre per il 50% all’atomo. Ora, sebbene i tedeschi stiano portando avanti una cooperazione con Areva e Siemens per la realizzazione di nuovi reattori ed E.On collaborerà alla costruzione di una nuova centrale nel Regno Unito utilizzando un reattore di nuove generazione Epr, la tecnologia usata prevalentemente dai due colossi per la produzione di energia nucleare è quella usata dalla statunitense Westinghouse. Il gruppo americano collabora da anni con Ansaldo Nucleare (gruppo Finmeccanica) e alla fine di settembre ha ricevuto la visita del ministro Scajola con il quale ha siglato un accordo per la fornitura diattività legate al nucleare

Il secondo consorzio è probabilmente l’unica opportunità per l’accoppiata Finmeccanica-Westinghouse di scendere in campo. È chiaro, infatti, che il sistema integrato dei francesi, con a capo il costruttore pubblico, Areva, lascia poco spazio. Gran parte delle centrali del consorzio Enel-Edf saranno costruite in Francia e trasportate in Italia a pezzi.

Non solo il nocciolo del reattore, ma anche parti come le turbine, che in realtà sono identiche a quelle di una centrale a gas o a carbone. Resta da capire chi sarà l’Enel della situazione. «L’intesa Ansaldo Nucleare-Westinghouse per il rilancio dell’atomo in Italia c’è già. Mancano solo i committenti», ha detto qualche giorno fa l’ad di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini.

Nelle ultime settimane si è parlato molto del possibile ingresso nell’operazione nucleare dell’Eni. Il gruppo guidato da Paolo Scaroni sarebbe il candidato ideale per una necessaria guida nazionale del consorzio Gdf-E.On.

Ma il pressing sul Cane a sei zampe effettuato dal ministero dello Sviluppo economico non ha finora ottenuto risultato. Secondo quanto risulta a Quotidiano Energia, l’Eni avrebbe deciso, per il momento, di restare alla finestra. L’alternativa sul tavolo è quella di A2A. Il presidente del consiglio di gestione Giuliano Zuccoli, del resto, ha più volte criticato il monopolio dell’Enel nella partita sul nucleare, accusando il governo di aver tagliato fuori proprio l’azienda che in Edison già collabora con Edf. Il ruolo dell’utility lombarda potrebbe anche essere quello di capofila di una cordata di imprese locali.

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