giovedì 1 ottobre 2009

Bene il condono romano per le vecchie multe. Purché sia l’ultimo

Da oggi anche Roma ha il suo bel condono. La giunta ha approvato la delibera per la definizione agevolata delle multe stradali elevate fino al 31 dicembre 2004. I romani avranno tempo fino al 15 maggio 2010 per mettersi in regola pagando il minimo della sanzione, le spese di procedimento e notifica e un aggio ridotto al 4% per la riscossione. Non saranno più dovuti, quindi, il raddoppio della sanzione originaria e le varie maggiorazioni.

Da oggi anche Roma potrà avere le sue belle polemiche sull’opportunità della sanatoria. Un favore ai furbi, una pessima lezione per il futuro, una scorciatoia per fare cassa. I condoni sono materia delicata. E non solo da un punto di vista etico. Non sempre i vantaggi superano in modo così evidente gli svantaggi. E non sempre gli effetti previsti coincidono con quelli reali. Questa volta, però, la reazione di sdegno che puntualmente arriverà non potrà non tenere conto di alcuni aspetti che caratterizzano l’iniziativa. Quanto al merito, non bisogna dimenticare che il condono “condona” solo gli extra, ma non la sanzione originaria. A conti fatti, ognuno pagherà il dovuto. Relativamente agli effetti, il beneficio sarà ugualmente distribuito. Secondo le prime stime la sanatoria farà risparmiare i cittadini, ma anche il Comune. Le multe coinvolte sarebbero infatti circa 1,1 milioni. In base al grado di adesione il Campidoglio incasserà dai 23 ai 77 milioni, soldi che probabilmente non avrebbe più rivisto. Resta il discorso dei furbetti. Ma per stessa ammissione del Comune, il caos sulle multe, «è da attribuire soprattutto a inefficienze e lentezze non imputabili ai cittadini». Più che un favore, dunque, si tratta di un atto di giustizia. Non solo. Si tratta anche della confessione da parte dell’amministrazione di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere. Ed è a questo, forse, che dovrebbe servire il condono. A fare in modo che non sia più necessario vararne un altro.

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