venerdì 16 ottobre 2009

Gli amici di Luca lasciano a piedi Fs

Mauro Moretti lo va dicendo da tempo. «I francesi vogliono venire da noi, ma noi non possiamo andare da loro». Nessuno, però, lo ha mai preso troppo sul serio. Anzi, qualcuno lo ha pure accusato di parlar male dei cugini d’Oltralpe solo perché si sono alleati con Montezemolo per fare concorrenza alle Fs.
Tutto può essere. Poi, però, accade che il colosso Veolia metta in vendita la divisione Cargo, che i tedeschi rinuncino alla gara, che le Fs italiane siano l’unico candidato e che alla fine, come per incanto, spunti fuori una cordata guidata dalle ferrovie di Stato francesi che si pappa tutto il boccone. Vabbé, si è detto, ci avranno pensato all’ultimo e avranno fatto l’offerta migliore. Evviva il mercato. Poi, però, accade ancora che i francesi mettano a gara la tratta fra Milano e Parigi, che oltre alle Fs ci siano solo aziende minori e che, quando la vittoria sembra ormai in tasca, le autorità di controllo d’Oltralpe se ne escano sostenendo che il gruppo italiano non ha le carte in regola. Coincidenze, sicuramente. Sta di fatto che «loro vengono da noi, ma noi non possiamo andare da loro».
Facciamo un po’ d’ordine. Le ferrovie francesi, Sncf, sono entrate tranquillamente con il 20% nella società Ntv creata da Luca Cordero di Montezemolo (38,4% Della Valle-Montezemolo-Punzo, 20% Intesa-Sanpaolo, 15% Generali, 5% Bombassei e 1,6% Sciarrone) per duellare sull’alta velocità italiana dal 2011.
Anche le Fs di Moretti, come si usa fare in un regime di concorrenza, hanno pensato di espandersi all’estero. In Germania tutto è andato liscio. Trenitalia ha acquistato la maggioranza (51%) del capitale della società tedesca TX Logistik AG, la seconda principale impresa ferroviaria privata nel settore merci, e ha rafforzato la sua presenza nel Nord Europa. Poi, è arrivata l’occasione Veolia Cargo. Prima dell’estate tutto sembrava fatto. A sorpresa, agli inizi di settembre, il gruppo francese Veolia Environement sceglie di vendere alla cordata composta da Sncf (attraverso Geodis) ed Europorte 2, l’impresa che gestisce la galleria sotto la Manica. Trenitalia non solo resta a bocca asciutta, ma si becca anche la concorrenza dei francesi in casa attraverso le attività italiane di Veolia Cargo.
Si arriva così alla Milano-Torino-Lione-Parigi, che dal 13 dicembre, in base alla decisione di Parigi di liberalizzare le tratte transfrontaliere, dovrà aprirsi ai privati. L’occasione è ghiotta perché le Fs potrebbero fare concorrenza a Sncf su una delle sue linee più redditizie, dove il rivale francese realizza margini intorno al 25%. La gara è partita lo scorso aprile, apparentemente senza problemi e senza concorrenti in grado di impensierire Trenitalia. Mercoledì scorso la doccia fredda: la Epsf (la società francese che si occupa di rilasciare le autorizzazioni) fa sapere al quotidiano Les Echos che «ciascun nuovo entrante deve ottenere un certificato di sicurezza e un’autorizzazione per il materiale rotabile. In entrambi i casi ci sono state riunioni di lavoro durante l’estate, ma le Fs non hanno depositato ufficialmente alcun dossier». Insomma, secondo i francesi Moretti avrebbe chiesto di partecipare alla gara e poi si sarebbe dimenticato di consegnare la documentazione. Le Fs, ovviamente, assicurano di aver presentato la richiesta per il rilascio del certificato addirittura nel maggio 2008. Bizzarro? Forse, come dice Moretti, è semplicemente che «loro vengono da noi, ma noi non possiamo andare da loro». Montezemolo, in ogni caso, ringrazia.

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