sabato 24 ottobre 2009

In busta paga salgono solo le trattenute

Meglio il posto fisso o quello flessibile? Una cosa è certa: entrambi pagano le tasse e vanno a fare la spesa. Ed entrambi a fine mese si ritrovano in tasca sempre meno soldi. Si tratti di assunti, di precari o di pensionati, la musica cambia poco. Stando ai dati raccolti sul campo (attraverso i centri di assistenza fiscale) dall’ufficio studi della Cisl, tra gli effetti della riforma Visco, l’inflazione e il fiscal drug il reddito reale degli italiani si è pericolosamente assottigliato, ancor prima che la crisi finanziaria iniziasse a far sentire i suoi colpi più violenti. La frenata è infatti partita nel 2008, quando lo stipendio medio si è attestato sui 21.600 euro, con un incremento del 3,1% rispetto al 2007. Sulla carta. Nella vita reale, quella che tiene conto dei prezzi, il reddito medio è invece rimasto sostanzialmente invariato (+0,6%) per i lavoratori dipendenti, mentre è risultato negativo dell’1,1% per i pensionati. Il risultato è che il 48,6% degli italiani con un posto, fisso o precario, si è ritrovato con meno quattrini in tasca e lo stesso è accaduto al 94,9% di coloro che percepiscono un trattamento previdenziale.
Sulla busta paga “leggera” si è poi abbattuto il nuovo sistema fiscale voluto dal governo Prodi, che ha provocato un aumento dell’imposta media del 5,4% rispetto all’incremento del 2,2% che si era registrato tra il 2006 e il 2007. In soldoni nel 2008 gli italiani hanno dovuto pagare all’erario una media di 191 euro in più. Non tutti, ovviamente, allo stesso modo. Perché il fisco sembra ingiusto in identica misura nei confronti di chiunque, ma quello elaborato dal ministro Visco lo è particolarmente nei confronti delle classi medie, sulle cui spalle è stata caricata la fetta maggiore del prelievo. E si arriva così al fiscal drug, ovvero al meccanismo per cui l’inflazione aumenta i redditi nominali e diminuisce quelli reali, ma le tasse si continuano a pagare sui primi e non sui secondi. Il risultato è che il drenaggio fiscale complessivo (di dipendenti e pensionati) nel 2008 è praticamente raddoppiato rispetto a quello del 2007, passando da una media di 63 euro a 119 euro.
E a poco, sostengono gli esperti della Cisl, sono serviti i tentativi di rafforzare i vantaggi fiscali per le famiglie aumentando le detrazioni per familiari a carico. La causa, si legge nello studio, «in parte è da ricercare nella stessa riforma Visco, che ha determinato un aumento della base imponibile delle addizionali regionali e comunali, in parte è una conseguenza delle scelte delle amministrazioni locali, che hanno spesso utilizzato i nuovi margini di autonomia aumentando aliquote e scaglioni». La sostanza è che i timidi effetti benefici della riforma sono stati ampiamente compensati da un inasprimento della tassazione al livello locale.

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