lunedì 5 ottobre 2009

I fannulloni licenziati senza preavviso

Per i fannulloni del pubblico impiego il tempo sta per scadere. C’è voluta qualche prova muscolare, ma alla fine Renato Brunetta è riuscito nell’impresa. La rivoluzione della Pubblica amministrazione è arrivata in porto a distanza di soli quattordici mesi. Il decreto legislativo che attua la riforma potrebbe approdare al Consiglio dei ministri per il varo definitivo già venerdì. Il testo presentato ieri dal ministro della Funzione pubblica recepisce alcuni suggerimenti arrivati dal Parlamento e dai colleghi di governo, ma è sostanzialmente (secondo Brunetta al 98%) quello iniziale. Le nuove norme prevedono sospensioni dal servizio fino al licenziamento e multe per i dipendenti più indisciplinati. Ma anche sanzioni per i dirigenti che non hanno fatto bene il loro mestiere. Rigore e severità sono i principi ispiratori della riforma, ma accanto alle punizioni ci sarà anche la valorizzazione del merito, con meccanismi premiali e incentivi economici per le amministrazioni più efficienti.
Al centro della tolleranza zero finiscono gli assenteisti. In particolare è previsto il licenziamento in tronco, senza preavviso, per chi fa finta di essere al lavoro, timbra il cartellino e poi va a spasso. Cacciato su due piedi anche chi si finge malato e fornisce una «giustificazione dell’assenza mediante certificazione medica falsa». Un dipendente, infine, può essere licenziato, questa volta con preavviso, per un’assenza ingiustificata superiore a tre giorni, per «ingiustificato rifiuto disposto per motivate esigenze di servizio» e per «insufficiente rendimento». Sospensioni, con relative sanzioni, sono previste per i manager pubblici responsabili di inefficienze o illeciti.
Sul fronte opposto, la riforma premierà i dirigenti che avranno conseguito determinati obiettivi di risultato e i dipendenti più efficienti. Finisce dunque la stagione degli incentivi a pioggia. La forbice sarà tra il 7 e il 20% da aggiungere alla retribuzione totale. A valutare l’efficienza della burocrazia «sarà un’agenzia che avrà le caratteristiche di un’Authority indipendente di stampo europeo». I membri saranno nominati dal Parlamento con una maggioranza dei due terzi. I tempi della rivoluzione sono immediati. Le norme entreranno subito in vigore. Ma la riforma è complessa e Brunetta, malgrado l’entusiasmo, non vuole procedere con lo schiacciasassi. Ci sarà un periodo di sperimentazione di due anni entro il quale si potranno apportare ulteriori modifiche e integrazioni sulla base delle osservazioni delle parti sociali.

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