venerdì 25 novembre 2011

Monti accelera su Finmeccanica. Cda per licenziare Guarguaglini

La situazione è precepitata velocemente. Forse più di quanto lui stesso si aspettava. La giornata di Pier Francesco Guarguaglini si apre con un battagliero «non mollo» consegnato ai cronisti del Fatto e si chiude con un «preferisco stare zitto» pronunciato di fronte alle telecamere del Tg1. Nel mezzo c'è una convocazione del cda di Finmeccanica che ha l'aspetto di un siluro puntato contro il presidente.

Mario Monti, azionista di maggioranza del gruppo in qualità di ministro dell'Economia, ha deciso di accelerare i tempi per chiudere la pratica entro la prossima settimana. Ma i colpi di scena non sono esclusi. Il giorno della resa dei conti è fissato per giovedì prossimo, primo dicembre. Il manager dice al Tg5 di attendere il cda, «con lo spirito di sempre». L'intenzione. spiega, «è quella di seguire le indicazioni del governo quando le avrò».
In realtà, le indicazioni sono già contenute, nero su bianco, nell'ordine del giorno della convocazione. Sul tavolo, infatti, c'è espressamente «la revisione delle deleghe e dei poteri fissati con la delibera dello scorso 4 maggio». Si tratta della delibera che aveva nominato Giuseppe Orsi amministratore delegato e Guarguaglini presidente lasciando a quest'ultimo molti poteri: «L'individuazione delle linee di indirizzo strategico, della politica delle alleanze; acquisizioni e dismissioni; la gestione dei rapporti istituzionali con autorità di governo, organismi pubblici e privati, organi di informazione nazionali e internazionali».
Il consiglio, dopo la nuova bufera giudiziaria che ha travolto i vertici del gruppo, sarà sicuramente chiamato a rivedere la posizione di Guarguaglini. Ma forse anche quella degli altri manager, visto che l'inchiesta sta gettando fango sull'intero sistema Finmeccanica e che la questione sembra essere diventato un banco di prova anche internazionale per il presidente del Consiglio. Il Wall Street Journal, non a caso, definisce il cda di Finmeccanica un test per l'affidabilità di Monti, che «ha l'occasione di mostrare che è serio nel voler cambiare l'Italia».
La convocazione del cda ha ovviamente intensificato le voci sui candidati alla successione. Tra i molti nomi che circolano ci sono quelli di Guido Venturoni, ex capo di Stato maggiore della Difesa e membro del cda di Finmeccanica, di Amedeo Caporaletti, attuale presidente di Alenia. Tra i favoriti c'è Gianni De Gennaro, ex capo della polizia ed ora direttore generale del Dipartimento informazioni per la sicurezza (l'ex Cesis). Ma nella rosa, secondo indiscrezioni non confermate, ci sarebbe pure Vito Gamberale. Sul nome dell'ex manager Telecom ora alla guida del fondo F2I ci sarebbe la sponsorizzazione del neo ministro Corrado Passera.

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