mercoledì 9 novembre 2011

Sorpresa, il Cav è già pronto a ricandidarsi

«A questo punto le elezioni anticipate sono più vicine. Mi sembra che sia logico, perché questo Parlamento oggi è paralizzato almeno alla Camera, mentre al Senato il centrodestra ha ancora una buona maggioranza. Anche la situazione che si è verificata conferma che questa è una fotografia esatta della realtà».
Prima di stappare lo champagne opposizioni e anti-berlusconiani dovrebbero pensarci due volte. Dal passo indietro all’uscita di scena, infatti, ce ne passa. E il Cavaliere non sembra così intenzionato a gettare la spugna. Anzi, dall’insistenza con cui nelle varie interviste rilasciate dopo il vertice con il Capo dello Stato parla di elezioni anticipate come unica alternativa, viene anche da pensare, o quantomeno da non escludere, ad una clamorosa ricandidatura.

«Dopo l’approvazione della legge di stabilità», dice al Tg5, «darò le dimissioni, in modo che il capo dello Stato possa aprire le consultazioni. Sul futuro non sta a me decidere, spetta al capo dello Stato, ma io vedo solo la possibilità di nuove elezioni».
Poi, per essere chiari sull’ipotesi ribaltone, aggiunge: «Non è assolutamente pensabile che in una democrazia possono assumere responsabilità di governo le forze che hanno perso le elezioni».
Praticamente identiche le riflessioni concesse al Tg1, dove però aggiunge un tassello che la dice lunga sulla voglia di arrendersi di Berlusconi. La «maggioranza probabilmente è sempre esistente se noi ponessimo la fiducia, ma non possiamo porre la fiducia su tutti i provvedimenti», spiega il Cavaliere.
Il premier prende comunque atto «che il governo non ha più quella maggioranza che noi credevamo di avere» e che quindi, «con realismo, dobbiamo preoccuparci della situazione italiana e di ciò che sta accadendo sui mercati».

Il voto, prosegue il Cavaliere, «ha reso ancora più forte la mia preoccupazione sul nostro momento, una situazione che vede i mercati non ritenere che noi vogliamo veramente introdurre quelle riforme liberali che l’Europa ci ha chiesto con insistenza».
La cosa importante, adesso, è «dare la precedenza all’approvazione di queste misure» e quindi, prosegue, «intendo chiedere all’opposizione di consentire il varo urgente di queste misure di stabilità» che conterranno «tutte le richieste dell'Europa». Perché bisogna dare ai mercati «la dimostrazione che facciamo sul serio».
Solo dopo, spiega Berlusconi facendo venire un po’ di sudore freddo ai suoi avversari, «vengono le altre cose, come chi guidi o chi non guidi il governo».
Quanto ai dissidenti, dice, «non ho provato solo sorpresa, ho provato molta tristezza, dolori in certi casi, perché tutte le persone che hanno ritenuto di lasciare la nostra parte politica erano persone verso le quali io avevo un rapporto che non era solo di collaborazione politica ma anche umano di amicizia».

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