venerdì 6 novembre 2009

Tagli alla banda larga contro Telefonica

Sul tavolo c’erano la cessione di Hansenet, i conti dei novi mesi e il piano triennale. Ma a tenere banco ieri al cda di Telecom sono stati gli 800 milioni per la banda larga, cancellati dal governo in un colpo solo. Chi ha partecipato alla riunione racconta di discussioni molto animate. Il timore è che possa essere il primo atto di un’ostilità istituzionale che durerà finché gli spagnoli di Telefonica resteranno fra i soci di controllo del gruppo. Del resto, qualche mese fa, il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, aveva detto chiaramente che la presenza di Telefonica nell’azionariato rappresenta un serio problema. E non è un caso che gli 800 milioni fatti sparire sotto il naso facciano parte proprio del cosiddetto piano Romani da 1,47 miliardi per lo sviluppo della banda larga. A completare il quadro ci ha pensato in mattinata il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, che, dopo aver premesso che si aspettava il taglio, ha voluto sottolineare che «l’intervento della Cassa depositi e prestiti resta prezioso». Il riferimento è ovviamente all’ipotesi della società delle reti gestita dalla Cdp. Il progetto è stato rilanciato anche recentemente dal presidente della Cassa Franco Bassanini che prevede, come passaggio obbligato, lo scorporo della rete fissa di Telecom.

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