venerdì 6 novembre 2009

Piazza Affari si accende sui risultati di Telecom

Franco Bernabé va dritto per la sua strada, conferma gli obiettivi di redditività e promette che l’operazione Hansenet non avrà alcun effetto sui dividendi. Ma quando il dossier della controllata tedesca è arrivato sul tavolo del cda di ieri un po’ di tensione si è fatta sentire. La cessione della società a Telefonica è passata nel cda a maggioranza dei presenti, con l’assenza degli spagnoli Cesar Alierta, Julio Linares (prevista dalle norme sulle operazioni tra parti correlate) e con il mancato voto favorevole del consigliere indipendente Luigi Zingales. La vendita è stata chiusa per un importo di 900 milioni e l’ad ha spiegato che l’operazione non influirà sulla politica di distribuzione agli azionisti e permetterà di ridurre il livello di indebitamento. Ma l’impatto sui conti ci sarà, ha ammesso il numero uno di Telecom, visto che al momento dell’acquisto le condizioni del mercato erano completamente diverse. È proprio questo il punto che ha scatenato la forte polemica di Marco Fossati, che attraverso la Findim controlla il 5% di Telecom. Secondo l’ex patron della Star la controllata tedesca non poteva essere ceduta a un valore inferiore a 1,5 miliardi. In effetti, come ha detto lo stesso Bernabé, i primi nove mesi del 2009 vedono i ricavi del gruppo in calo del 6,2% a 20 miliardi e un utile netto a 1,1 miliardi (-33%) «principalmente per effetto della svalutazione dell’avviamento attribuito ad Hansenet per 540 milioni al fine di ricondurre il valore di carico di Hansenet al relativo valore stimato di vendita». Ma restare competitivi sul mercato tedesco, secondo il manager, avrebbe richiesto investimenti impegnativi a fronte di ritorni incerti. Ragionamento che deve aver convinto anche Roland Berger e Paolo Baratta, i due consiglieri indicati da Fossati, che malgrado le proteste dell’imprenditore hanno votato sì alla cessione
In ogni caso, la strategia di Telecom resta quella «di raggiungere gli obiettivi di redditività» e di rimanere «fedeli all’impegno di ridurre il debito e remunerare l’azionariato». La posizione finanziaria netta al 30 settembre di circa 35 miliardi dovrebbe scendere a 34 entro fine anno. Per quanto riguarda la redditività per il 2009 si prevede un margine operativo lordo organico a 9,9-10 miliardi per l’Italia e 3,6 miliardi di reais in Brasile, per il 2010 è prevista la stabilizzazione del mol mentre per il «2011 ci aspettiamo di ritornare a crescere». Sugli spagnoli non c’è alcuna perplessità. Bernabè ha fatto il punto sulle sinergie con Telefonica che al 30 settembre ammontavano a 250 milioni «in linea con il piano 2008-2010 che prevede 1,3 miliardi di sinergie». Parole e numeri che sono piaciuti ai mercati. I titoli Telecom, dopo essere arrivati a guadagnare il 6%, hanno infatti chiuso la seduta in rialzo del 2,14% a 1,143 euro. Il gruppo ha infine comunicato che nel corso del terzo trimestre Pirelli ha azzerato la sua partecipazione, vendendo tutte le azioni. Mentre dall’associazione dei piccoli azionisti, Asati, arrivano indiscrezioni relative ad una nuova struttura organizzativa allo studio in cui non troverebbe spazio Stefano Pileri, attuale direttore generale Technology & Operations, che avrebbe quindi rassegnato le dimissioni. Ma al momento le voci non trovano conferme.

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