venerdì 20 novembre 2009

Regalo di Natale ai signori dei telefoni

Più che un “gratta e vinci” sarà un “telefona e vinci”. È questa, secondo le ultime indiscrezioni che arrivano da Via XX Settembre, l’ipotesi cui stanno lavorando i tecnici di Giulio Tremonti. La sortita dell’onorevole Giorgio Jannone, con tanto di proposta di legge ispirata alla Cina e annuncio di emendamento alla Finanziaria, era, a quanto pare, uno sorta di specchietto per le allodole. Tanto per vedere l’effetto che fa.

Il progetto di abbinare allo scontrino fiscale una lotteria istantanea è infatti da prima dell’estate sulla scrivania del ministro dell’Economia. E l’idea non nasce dalla Cina, dove comunque il meccanismo è da tempo utilizzato con successo, ma dai servizi telefonici via sms. Gli stessi con cui già adesso vengono realizzati moltissimi giochi a premi legati a quiz televisivi o a prodotti alimentari. Il classico tappo, per intenderci, con il suo bel codice sotto da spedire via messaggino per verificare l’esito dell’estrazione.

Un meccanismo molto simile è quello che si sta studiando per lo scontrino fiscale anti-evasione che il ministro vuole inserire in Finanziaria o comunque approvare entro l’anno. Ogni ricevuta di pagamento sarà corredata da un numero che bisognerà poi verificare tramite sms. Le conseguenze della novità sono evidenti. L’obiettivo principale resta quello di incoraggiare i clienti a richiedere sempre lo scontrino, abbattendo così sensibilmente la quota di evasione ed elusione legata alla mancata emissione. Ma è chiaro che l’utilizzo dell’sms permetterebbe alle compagnie telefoniche di intercettare l’immenso traffico che un’iniziativa simile sicuramente genererà. Già oggi gli operatori devono una bella fetta dei loro ricavi ai vari giochi dove si rende necessario l’utilizzo del telefonino. Con la trovata dello scontrino le società di tlc si troverebbero senza colpo ferire a poter gestire un vero e proprio esercito di consumatori impegnati a spedire milioni messaggini. Le modalità tecniche sono ancora da definire. Ma è chiaro che per le compagnie telefoniche ci sarà comunque da guadagnare. Anche nell’eventualità il Tesoro decidesse di attivare un numero gratuito per la verifica della vincita, qualcuno, o lo Stato o il gestore della lotteria istantanea, dovrebbe in ogni caso farsi carico del servizio. Tremonti avrebbe già sondato la disponibilità di alcuni grandi operatori. Ma non è difficile intuire chi è che ha già messo in frigo lo champagne. Basta dare uno sguardo alle quote di mercato, che vedono ancora la Tim primeggiare con una percentuale che si aggira poco sotto il 40% dell’intero mercato. Ma anche Vodafone (33%) e Wind (19%) non dovrebbero disdegnare la cosa.

Buone notizie pure per la grande distribuzione. Le grosse catene di supermercati, infatti, non solo sono già costrette, per via del tipo di servizio offerto, ad emettere regolarmente gli scontrini, ma da qualche anno a questa parte sono anche entrate nel campo della telefonia attraverso i cosiddetti operatori virtuali. È il caso, ad esempio, dei colossi Coop, Carrefour e Auchan. Anche per loro cavalcare il nuovo scontrino sarebbe un gioco ad altissimo rendimento. In barba, ovviamente, a piccoli commercianti, artigiani e professionisti, che dalla novità avrebbero solo da perdere.

Il nodo vero che resta da sciogliere è quella della copertura iniziale. I costi dello scontrino “telefona e vinci” sarebbero ampiamente compensati dal gettito aggiuntivo, ma si dovrà comunque individuare una voce di bilancio che, al momento, ancora non c’è. Così come non ci sono quelle per far fronte a tutte le richieste arrivate dai vari ministeri per la finanziaria: un elenco di 27 miliardi.

Le speranze di Tremonti sono, ovviamente, tutte rivolte al fisco. Non a caso la Gdf è ventre a terra da diversi mesi. E i risultati non mancano. La lotta all’evasione fiscale internazionale, secondo i dati delle Fiamme Gialle, dall’inizio dell’anno al 31 ottobre ha prodotto rilievi verbalizzati per 5,1 miliardi di euro.

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