giovedì 18 novembre 2010

Tremonti non teme l’Irlanda: «Italia solida, non collasserà»

«Non siamo il problema, ma parte della soluzione». Risponde così Giulio Tremonti, con una frase alla Sylvester Stallone, a chi negli ultimi giorni ha tentato di trascinare l’Italia nella bufera irlandese. L’effetto è un po’ quello del “non sono qui per salvare Rambo da voi, ma voi da Rambo” dell’intramontabile colonnello Trautman, la sostanza è che secondo il ministro dell’Economia il nostro Paese non solo è fuori pericolo, ma rappresenta anche un modello di stabilità, rispetto alla vulnerabilità finanziaria di Stati che al rigore hanno preferito la spesa facile.

«L’Italia ha una posizione finanziaria solida e non collasserà come qualcuno vorrebbe», ha spiegato Tremonti al termine di un Ecofin chiaramente monopolizzato dal caso Irlanda. E su quest’ultimo punto il ministro non ha esitato a schierarsi con Angela Merkel, secondo cui «l’Eurozona non è minacciata», piuttosto che con il presidente di turno Herman Van Rompuy che martedì ha parlato di «rischi» per la «sopravvivenza dell’euro». D’altra parte, di fronte alle resistenze dell’Irlanda, che non ha alcuna intenzione di mettere la politica economica e fiscale in mano a Bruxelles in cambio degli aiuti, Tremonti resta convinto che prima scatta il salvataggio è meglio è. «Se la casa del vicino brucia», ha detto, «dobbiamo dargli l’estintore, altrimenti brucia anche la nostra».

Quanto all’Italia, per quanto paradossale può sembrare, visto che tutti problemi in Europa nascono proprio da lì, Tremonti spiega che «a parte il debito pubblico è tutto a posto». La tesi, non nuova, del ministro è che «l’Italia tiene perché ha le famiglie, il risparmio, banche solide, la manifattura e non i servizi». Il tutto, unito «alla politica di responsabilità avviata con la finanziaria triennale», permette, secondo il titolare di Via XX Settembre, di veleggiare tranquillamente tra quelle turbolenze su cui anche il presidente Napolitano in mattinata aveva lanciato l’allarme. Anche nei giorni di massima volatilità dei mercati, ha spiegato il ministro, «non abbiamo mai visto anomalie negative».
Sull’Irlanda, intanto, Fmi, Bce e Commissione Ue avvieranno oggi i colloqui con il governo di Dublino. In campo è scesa anche la Gran Bretagna, proprio il vicino di casa descritto da Tremonti, dicendosi disponibile anche a sostenere il sistema bancario.
Nel frattempo l’Ecofin di ieri ha dato il via libera definitivo alla riforma europea della vigilanza finanziaria, che istituisce lo European systemic risk board (Esrb) e le tre nuove autorità di supervisioni su banche, assicurazioni e fondi pensione, mercati (Eba, Eiopa, Esma). Tremonti, infine, ha puntato i piedi contro le continue violazioni della Svizzera alle direttive Ue, minacciando il veto dell’Italia sulla cooperazione fiscale se gli elvetici non verranno messi in riga.

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