mercoledì 10 novembre 2010

Romani cerca di mettere pace nella rete internet di ultima generazione

Le distanze non sono state del tutto colmate. Anche perché l’authority sta ancora lavorando alla definizione del quadro regolatorio sulla rete di nuova generazione. Il passo avanti ottenuto da Paolo Romani è comunque significativo. Oggi tutti  gli operatori alternativi (Fastweb, Wind, Vodafone e Tiscali) e Telecom si siederanno intorno al tavolo per firmare un memorandum d’intesa sul piano di sviluppo della banda ultralarga. Non c’è molto di più rispetto all’accordo tecnico raggiunto qualche settimana fa sempre al tavolo promosso dall’allora viceministro ed ora titolare dello Sviluppo economico. La prospettiva di Romani è quella di arrivare alla creazione di una società per la condivisione delle infrastrutture passive che veda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Gli ostacoli, però, sono ancora molti. Compreso quello relativo agli aumenti unbundling (il canone da pagare a Telecom per l’utilizzo dell’ultimo miglio) ora al vaglio dell’authority dopo lo stop imposto da Bruxelles. Aumenti che secondo gli operatori alternativi andranno a togliere risorse per gli investimenti sulla fibra. 

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