sabato 27 novembre 2010

80 miliardi per il Mezzogiorno. Pure la Cgil al fianco del Cav

Quasi quasi il piano per il Sud piace pure alla Cgil. Il giudizio resta «sospeso», spiega la neo segretaria Susanna Camusso, «ma c’è una convergenza tra il documento sottoscritto dalle parti sociali e i titoli del piano enunciato».  È la stessa Camusso, del resto, a svelare che il governo, tra fondi nuovi e risorse già in bilancio da riprogrammare, è pronto a mettere sul piatto risorse pari a 75-80 miliardi. Una cifra considerevole che, considerata la fonte, non dovrebbe discostarsi molto dai numeri ufficiali che potrebbero uscire già oggi dal Consiglio dei ministri.

Anche il premier Silvio Berlusconi promette interventi sostanziosi. «Il Sud», ha spiegato il presidente del Consiglio aprendo la riunione a Palazzo Chigi con le parti sociali, «è un problema nazionale. L’obiettivo è quello di concentrare i fondi su iniziative strategiche per non disperderli in mille rivoli»
Il piano si articola su tre direttrici: concentrazione delle grandi opere, selezione mirata degli aiuti, potenziamento del credito d’imposta e della fiscalità di vantaggio per le imprese. Tra le priorità contenute nella bozza circolata ieri ci sono la costituzione di una banca di sviluppo regionale dedicata al Mezzogiorno, la riforma degli incentivi per le imprese che investono al Sud, 12,5 miliardi di euro per l’università e la ricerca e un programma dedicato alla costruzione dei nuovi edifici scolastici e alla manutenzione di quelli esistenti.
Nel dettaglio, il piano punta al potenziamento del trasporto ferroviario sulle tratte Napoli-Bari-Lecce-Taranto, su quella Salerno-Reggio Calabria e sulla Catania-Palermo. Il progetto prevede poi una serie di misure che vanno dal rafforzamento degli interventi per la sicurezza degli appalti pubblici all’attuazione di un piano straordinario di lotta al lavoro sommerso.

Pezzo forte del piano sarà la Banca del Sud, che dovrebbe ruotare intorno al nuovo soggetto che nascerà dall’acquisizione del Mediocredito centrale (ex Capitalia ora in pancia ad Unicredit) da parte di Poste e banche del credito cooperativo. L’offerta d’acquisto, ha anticipato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sarà formalizzata martedì prossimo.
Le missioni principali della Banca del Mezzogiorno sono quelle di sviluppare il credito a medio-lungo termine per favorire la nascita e l’espansione di piccole e medie imprese e di gestire gli strumenti di agevolazione, a carattere sia nazionale che sovranazionale, anche offrendo consulenza e assistenza. Sarà sempre la Banca del Sud, infatti, a gestire il fondo rotativo (non a fondo perduto) Jeremie (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises) che servirà ad utilizzare le risorse strutturali europee per sostenere il credito agevolato, il capitale di rischio e le garanzie verso le imprese.
L’iter del piano partirà oggi stesso attraverso l’approvazione da parte del Cdm di due decreti attuativi. Sempre oggi il Cipe varerà una delibera per fissare l’assegnazione e la tempistica dei fondi Fas per le aree sottoutilizzate relativi al periodo 2007-2013.

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