mercoledì 17 novembre 2010

Il nuovo incarico di Bernabè rischia di mandare in tilt la fibra ottica dei romani

Non arriva davvero al momento giusto la nomina di Franco Bernabè alla vicepresidenza dell’Unione industriali di Roma. Alcuni sostengono che la mossa di Aurelio Regina sia dovuta al tentativo di mettere insieme un parterre de roi da fare invidia al salotto buono della Confindustria nazionale. In effetti, con l’ingresso dell’ad di Telecom,  il presidente della Uir completa il quadro di una serie di collaborazioni prestigiose che vanno da Mauro Moretti, a Rocco Sabelli, da Flavio Cattaneo e Giorgio Zappa fino a Caltagirone Junior.

Ma Bernabé non è stato chiamato solo per questioni di strategia confindustriale o per dare mostra di sé negli eventi mondani. A lui spetterà la delega per la digitalizzazione e la banda larga. Un progetto strategico (600 milioni di investimenti privati in 5 anni) del programma di presidenza di Regina che, grazie alla collaborazione di tutti gli operatori, dovrebbe trasformare Roma in una delle prime città metropolitane d’Europa interamente cablata con rete in fibra ottica. Ed è proprio qui che il numero uno della Uir rischia di fare un buco nell’acqua.
Se non altro per la cattiva scelta dei tempi. L’ad dell’ex monopolista arriva infatti a pochi giorni dalla decisione sugli aumenti unbundling (il canone pagato dai “piccoli” a Telecom per l’affitto della rete) che ha fatto infuriare gli operatori alternativi e ha provocato l’immediata rottura della tregua faticosamente raggiunta dal ministro Romani.

Per Wind, Fastweb e Vodafone, che si considerano fortemente danneggiate da un caro-tariffe deliberato dall’Agcom a loro dire troppo generoso verso Telecom, ritrovarsi Bernabé alla guida del progetto per Roma digitale ha il sapore della beffa. Tanto più che la delega era prima affidata a Stefano Pileri, da qualche mese ad di Italtel, ma per anni super-responsabile della rete Telecom.
Sarà molto difficile che il manager riesca a riannodare i fili di un dialogo che a livello nazionale si scontra proprio sulla difficoltà di trovare formule di collaborazione nei grandi centri urbani. La sfida lanciata dai duellanti prima dell’estate parla chiaro. Telecom ha annunciato il cablaggio di 15mila abitazioni nel quartiere Prati, l’alleanza Wind, Fastweb, Vodafone ha risposto con 7.400 abitazioni a Collina Fleming. Con tanti saluti ai progetti comuni.

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