venerdì 4 dicembre 2009

Telecom rinvia i dossier scottanti e accelera sul Brasile

«Un cda assolutamente ordinario», ha minimizzato il presidente di Telecom, Gabriele Galateri. «È andato tutto benissimo», gli ha fatto eco l’ad Franco Bernabè, assicurando che si è parlato solo di scenari. In realtà, sul tavolo del consiglio di ieri sono finiti anche i nodi spinosi di cui si è dibattuto negli ultimi mesi. A partire dalla questione dei soci spagnoli e del pressing del governo (anche ieri il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha definito Telefonica «un partner ingombrante») per mettere sotto “tutela” la rete. Fino al delicato dossier dell’uscita dall’Argentina, contestata sia dai piccoli azionisti sia dalla famiglia Fossati. I temi sono stati affrontati sia nella presentazione di Bernabè che nelle due relazioni dei manager incaricati di seguire la rete e le strategie.
Su tutte le questioni, però, il cda ha deciso di prendere tempo. Non è arrivata, insomma, quella scossa che alcuni si aspettavano, anche riguardo al ruolo di Bernabè. Segno che il momento della resa dei conti non è ancora all’ordine del giorno. Quanto alle strategie, l’ad ha spiegato che è stato fatto un passo avanti nell’acquisizione di Intelig da parte di Tim Participacoes. Si tratta di un’operazione da 300 milioni di dollari con cui la controllata di Telecom dovrebbe rilevare entro l’anno l’operatore brasiliano di telefonia a lunga distanza. «Questo vuol dire», ha detto Bernabé, «che non facciamo solo dismissioni ma anche acquisizioni strategiche».Dei conti, che verranno approvati nel cda del 25 febbraio, non si è parlato. Mentre è arrivato il via libera ad Andrea Mangoni come dirigente responsabile dei documenti contabili, in sostituzione di Patuano.

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