lunedì 7 dicembre 2009

Niente sgravi per le banche. Ma spunta il decreto bonus

Alla fine anche le banche restano a bocca asciutta. Nell’ultima versione del maxiemendamento alla Finanziaria presentato in commissione Bilancio dal relatore Massimo Corsaro sono scomparse, tra le altre cose, le agevolazioni agli istituti di credito che aderiscono alla moratoria per le Pmi. Una sforbiciata che non comporta grandi risparmi per il Tesoro. Gli sgravi, secondo la relazione tecnica al vecchio emendamento del governo, non avrebbero prodotto effetti di cassa sul 2009. Mentre le stime di minori imposte sul 2010 erano di 17,4 milioni e quelle sul 2011 di 32,1. In tutto meno di 50 milioni. Poca roba se si pensa che complessivamente col nuovo testo la manovra è salita di circa 1 miliardo, a 8,9 miliardi. Risorse che arriveranno principalmente dallo scudo fiscale (3,9 miliardi), ma anche dalla vendita di beni demaniali (250 milioni), che potrà essere a trattativa privata per gli immobili sotto i 400mila euro; dall’accordo con le province di Trento e Bolzano (1 miliardo), che prevede più autonomia in cambio di minori trasferimenti; dai tagli agli enti locali (229 milioni), che dovrebbero essere recuperati con la riduzione di consiglieri e assessori; dal fondo Tfr inoptato; dai fondi Fas (200); dalla rivalutazione dei terreni (350); dal tetto ai contributi per l’editoria.

Dove finisce lo scudo
Per quanto riguarda le spese, confermata la distribuzione di 400 milioni al 5 per mille, di 103 milioni ai libri scolastici, di 100 milioni al fondo di solidarietà per l’agricoltura, di 400 milioni all’università. Alle scuole private vanno 130 milioni mentre per l’autotrasporto arrivano 400 milioni. Altri 571 vanno alla stipula di convenzioni con i comuni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e agli enti locali danneggiati dal sisma in Abruzzo. Questa voce dovrà però essere meglio specificata nella tabella che ripartisce le risorse dello scudo. «La riformulazione», spiega il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, deve «adeguarsi ai criteri di ammissibilità precisati di intesa con il presidente della Camera».

Più soldi alle authority
Sempre sul fronte delle uscite arriva la cedolare secca al 20% sugli affitti, ma solo per L’Aquila e in via sperimentale. Insieme alle risorse per il ponte sullo stretto di Messina, per il turn-over al 100% di polizia e vigili del fuoco, e per Roma capitale (600 milioni) da reperire attraverso la dismissione degli immobili della difesa. E un po’ di quattrini sono spuntati anche per le authority indipendenti. In particolare, all’Antitrust andranno 23,6 milioni l’anno per un triennio, al Garante della privacy 12 milioni l’anno sempre per un triennio, mentre la dote per la commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici è di poco meno di 2 milioni all’anno. Confermati i 500 milioni per la costruzione di nuove carceri e i 750 milioni per le missioni internazionali. Così come è rimasta nel maximendamento la nascita dei fondi comuni per le Pmi, che lo Stato potrà sottoscrivere fino a un massimo di 500mila euro. Aumenta di 200 milioni (rispetto ai 650 già stanziati) il credito d’imposta per le imprese che investono nella ricerca. Per il patto sulla salute si prevede un incremento degli stanziamenti di 584 milioni per il 2010 e 419 milioni nel 2011. Per le regioni in rosso è previsto un incremento dell’addizionale Irpef (+0,3%) e Irap (+0,15%)

Rimborso Ici per i comuni
I comuni incassano il rimborso Ici, a compensazione dell’abolizione dell’imposta sulla prima casa. In tutto 916 milioni in due anni (156 milioni residui del 2008 e 760 milioni per il 2009). Ma alla fine è saltata la misura che prevedeva una boccata d’ossigeno per i sindaci che si trovano a fare i conti con municipalizzate in rosso a causa della restituzione degli aiuti di Stato imposta dalla Ue. Inizialmente erano previsti fondi nel 2010 per circa 200-300 milioni. Eliminata anche la controversa misura sui rimborsi ai comuni per le ronde, mentre sono sparite le risorse per il termovalorizzatore di Acerra e quelle previste (3 milioni) per l’Agenzia sulla sicurezza nucleare. Niente proroga, infine, per i risarcimenti di azionisti e obbligazionisti di Alitalia. Per chi prende l’aereo arriva però l’aumento delle tariffe aeroportuali fino a 3 euro a passeggero che le compagnie scaricheranno sui biglietti.

Acconto Irpef più leggero
Come più volte annunciato entra in Finanziaria la riduzione del 20% dell’acconto Irpef. La norma che sposta parte del pagamento dell’imposta al prossimo anno in sede di conguaglio è stata infatti inserita nel maxiemendamento. Oltre a fornire un po’ di liquidità per le spese natalizie l’intervento consente anche di superare l’ostacolo legato a problemi di cassa e competenza dello scudo fiscale, che copre momentaneamente il mancato gettito. La sanatoria, infatti, chiudendo il 15 dicembre 2009 non consentirebbe di utilizzare le maggiori entrate sul 2010. Sul testo, comunque, si procede a rilento. Ieri, dopo un ulteriore slittamento, si è deciso di riprendere oggi alle 16. Le votazioni sono previste per le 20, ma non sono esclusi ulteriori ritardi. Intanto, spunta l’ipotesi di un decreto legge da varare a gennaio che contenga le misure che non sono rientrate in Finanziaria: gli sgravi per le banche, ma anche il rinnovo degli incentivi auto e un bonus per l’acquisto dei pc. Allo studio anche interventi per altri settori come quelli degli elettrodomestici, del mobile, delle macchine utensili.

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