giovedì 17 dicembre 2009

Draghi dice che gli italiani sono più poveri. Ma per Natale gli alberghi fanno il pienone

Le famiglie sono più povere. Ma le vacanze non si toccano. È il curioso paradosso che scaturisce dal confronto di due studi diffusi ieri sui soldi e le abitudini degli italiani.
I primi dati arrivano da Bankitalia, dalla cui analisi, abbastanza scoraggiante, emerge che la ricchezza della famiglie è sostanzialmente tornata ai livelli di circa dieci anni fa. Secondo il supplemento al bollettino statistico di Bankitalia, nel biennio 2007-2008 il calo registrato è stato dell’1,9% (161 miliardi, a prezzi correnti). A pesare la forte riduzione delle attività finanziarie come depositi, titoli o azioni (-8,2%) e un aumento dei debiti (+3%). Positivo, invece, l’andamento delle attività reali (case o terreni), benché meno sostenute degli anni precedenti.
A prezzi costanti (considerando, cioè, anche l’aumento dei prezzi per l’inflazione), la riduzione rispetto al 2007 è stata pari al 5 per cento (circa 433 miliardi). Pesa sulla variazione, come si diceva, l’andamento negativo per circa 521 miliardi dei capital gain nel 2008. Sempre tra il 2007 e il 2008 la ricchezza netta per famiglia è diminuita del 3,5% a prezzi correnti, mentre a prezzi costanti il valore della ricchezza netta per famiglia si è ridotto del 6,5%, tornando sui livelli di inizio decennio. La ricchezza netta procapite nel 2008 ammontava a circa 138mila euro, a prezzi correnti è diminuita del 2,6% sul 2007; a prezzi costanti si è ridotta del 5,6% sull’anno precedente. Secondo stime preliminari, inoltre, nel primo semestre del 2009 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe rimasta sostanzialmente invariata in termini nominali.
Saranno pure più poveri, ma gli italiani non hanno alcuna intenzione di restarsene a casa per le vacanze. Il numero complessivo di chi passerà fuori le feste di Natale e Capodanno balza infatti da 8,2 fino a quasi 10 milioni, con un incremento del 20%. È quanto emerge dall’indagine previsionale di Federalberghi-Confturismo, presentata ieri in vista dell’imminente periodo festivo. Il giro d’affari determinato da questo movimento turistico assommerà a circa 5,3 miliardi di euro (rispetto ai 4,8 miliardi del 2008), pur diminuendo la spesa media pro-capite sia a Natale sia a Capodanno. Nel dettaglio, per Natale, saranno 4,8 milioni gli italiani maggiorenni (rispetto ai 4 milioni del 2008) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un incremento di circa il 20%. Di essi l’85% (rispetto al 79% del 2008) resterà in Italia, mentre il 15% (rispetto al 21% del 2008) andrà all’estero.
Crisi sparita? Non proprio. Se in molti non rinunceranno alla vacanza, altrettanti lasceranno le valigie in soffitta. Anzi, aumentano pure questi. La recessione, sempre secondo Federalberghi, tratterrà a casa 17 milioni di persone rispetto ai 15 dell’anno scorso (+13%). Dati schizofrenici, che non sono piaciuti al presidente della Federalberghi, Benabò Bocca: «Gli aumenti a due cifre di italiani in vacanza a Natale e Capodanno ed il parallelo incremento di italiani che sempre nel medesimo periodo non faranno nemmeno un pernottamento fuori casa per motivi economici, rappresenta un segnale che guardiamo con preoccupazione».

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