giovedì 2 dicembre 2010

Paradossi. È proprio nel debito il punto di forza dell’Italia

Può sembrare un paradosso, ma è proprio nel debito il punto di forza dell’Italia. Sia  per la composizione di quello pubblico, che per la solidità di quello privato. Sul primo punto i numeri che compensano l’elevatissima consistenza complessiva, più di 1.850 miliardi di euro pari a quasi il 116% del pil, sono quelli relativi ai possessori dei titoli di Stato, con cui il Tesoro copre attualmente circa l’82% dell’indebitamento delle pubbliche amministrazioni.

Ebbene, la forza dell’Italia è fornita principalmente da un robusto 49% di obbligazioni in mano ad investitori nazionali. Il che significa che solo la metà dei titoli sul mercato è esposta ai rischi della speculazione internazionale. Non solo. A questo si aggiunge che il 40% di bot, btp e cct detenuti da soggetti italiani è in mano a banche e assicurazioni. Circostanza che, considerato anche il buono stato di salute dei nostri istituti di credito, garantirebbe la creazione di una rete di salvataggio privata in caso di scossoni eccessivi sul fronte delle finanze pubbliche.
L’elemento che contraddistingue il nostro Paese rispetto all’Europa riguarda però il debito privato. È su questo terreno che l’Italia offre maggiori rassicurazioni agli investitori internazionali e alle autorità monetarie e politiche europee. Sull’argomento è intervenuto più volte il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che è riuscito anche a fare inserire l’entità dell’indebitamento dei soggetti privati tra i parametri di valutazione che saranno presi in considerazione nel nuovo patto di stabilità europeo.

In effetti, se si considera il debito aggregato (pubblico più privato, escluse le banche) l’Italia scala le classifiche e con un 240% del Pil si piazza al di sotto della media Ue che raggiunge il 269%. Sia le famiglie sia le imprese risultano fra le meno indebitate del Vecchio Continente. Nel dettaglio, nel 2009 le famiglie italiane (con una quota del 42,2% del pil) risultano le meno indebitate d’Europa rispetto a quelle greche e belghe. Anche le imprese non finanziarie (con l’82,8%) risultano, insieme alle tedesche, quelle con meno debiti. Mentre per quanto riguarda banche e assicurazioni il nostro Paese si colloca a metà classifica, comunque al di sotto della media europea. Comprendendo anche le imprese finanziarie, comunque, il debito complessivo (336%) continua a restare ben al di sotto della media europea (442%). 

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