sabato 11 dicembre 2010

Asse Merkel-Sarkò contro gli eurobond

No agli eurobond, si alla condivisione dei rischi con i privati e al fisco unico europeo. È un asse d’acciaio quello che si sta creando tra la Germania e la Francia contro gli euro-deboli, i Paesi in affanno con le finanze pubbliche. La sintonia tra i due mostrata ieri in una conferenza stampa congiunta al termine del summit tra i due Paesi che si è tenuto ieri a Friburgo è praticamente totale. Con Nicolas Sarkozy che è sceso in campo non solo per sostenere tutte le proposte e i “no” di Angela Merkel, ma anche per difendere la cancelliera dalle accuse che le sono piovute addosso negli ultimi mesi. «Non vedo quanto la Germania possa essere egoista», ha detto il presidente francese, «alla fine la Germania è il primo contribuente nella Ue». Al di là della convergenza sulle questioni più recenti, compreso il rifiuto di aumentare l’entità del fondo europeo anti-crisi, l’obiettivo dell’asse Merkel-Sarkozy è quello di fare pressioni sul summit europeo in calendario la settimana prossima per avere l’ok ad alcune modifiche dei Trattati europei per creare un meccanismo permanente di salvataggio all’interno della zona euro. Secondo la proposta franco-tedesca in discussione, il fondo permanente salva-stati prevedrebbe la possibilità di ristrutturazioni del debito sovrano, ammettendo, in alcuni casi, perdite dei creditori privati su titoli di debito sovrano nei loro portafogli. Una proposta su cui, a sorpresa, ieri è arrivato anche il sostegno di Mario Draghi. A riconoscere le virtù dell’idea franco-tedesca è stato il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, secondo il quale la partecipazione dei creditori privati alle perdite dello Stato potrebbe favorire una pressione da parte del mercato che aiuterebbe a prevenire situazioni di insostenibilità del debito sovrano. 

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