Altro che elezioni anticipate. Silvio Berlusconi vuole restare in sella fino alla fine della legislatura. E se la sua cura miracolosa per allungare la vita fino a 120 anni dovesse funzionare, scherza con l’amico Vladimir Putin, c’è anche la possibilità che la permanenza a palazzo Chigi sia molto più lunga. Il clima, come accade solitamente nelle trasferte russe, è accogliente e giocoso. E il premier, che sembra aver riposto nel cassetto il pallottoliere e la lista dei deputati, appare in ottima forma.
Dal palco del forum sulla democrazia di Yaroslavl, cittadina nel cuore della Russia profonda, il Cavaliere parla per quasi mezz'ora ed è un fiume in piena. In un auditorium blindato dopo gli attacchi di in Ossezia del Nord, il presidente del Consiglio prende la parola dopo l’ospite Dmitri Medvedev e il suo intervento vira quasi subito in un affondo tutto “interno” contro le toghe politicizzate per poi passare all’irrituale denuncia, nel cuore dell’ex impero sovietico, dell’oro di Mosca che affluiva copioso nelle casse dell’allora Partito comunista italiano. Ma è solo l’inizio.
L’affondo più duro, inutile dirlo, è rivolto a Gianfranco Fini. Berlusconi non nomina mai il presidente della Camera. Ma il riferimento è chiarissimo. «Alcuni amici», racconta dal palco dopo che nei giorni scorsi Putin aveva fatto sapere di seguire con attenzione il duello con il presidente della Camera, «mi domandano cosa stia succedendo in Italia. Li ho rassicurati: solo piccole questioni di professionisti della politica che vogliono avere la loro aziendina politica». Poi, arriva “l’avanti tutta”. Sono cose, spiega il premier, «che non toccano la governabilità, il mio governo andrà avanti per i tre anni di legislatura che ancora mancano». Un messaggio di stabilità, oltre che la definitiva chiusura del braccio di ferro con Bossi sulle elezioni anticipate, offerto ai mercati internazionali e ad un partner economico strategico come la Russia.
Riprendendo un temo caro, Berlusconi dedica poi una parte dell’intervento alle tasse. Lo Stato, è la tesi ribadita più volte dal Cavaliere, deve chiedere ai propri cittadini non più di un terzo del proprio reddito. «Se lo Stato ti chiede di più è eccessivo, se è più del 50% come succede in alcuni Paesi», dice il capo del governo, «il cittadino lo sente come un furto o una rapina».
Tra le pieghe dello show del premier c’è spazio anche per le lodi ai padroni di casa, Medvedev e Putin, due «doni del signore», e per ricordare la ricerca di don Verzè sulla longevità. Il presidente del Consiglio rivela infatti che è impegnato nel finanziamento «di una istituzione italiana che parte dall’iniziativa di un sacerdote magico di 90 anni ed è la più grande organizzazione di sanità italiana che ha l’obiettivo di aumentare la vita media a 120 anni». «Per arrivare a questa ulteriore permanenza di ognuno di noi su questa terra», continua, «lo sforzo che dobbiamo fare è che ci sia su questa terra democrazia».
Il passaggio è poi oggetto di un siparietto con il premier russo, che ha ospitato Berlusconi nella sua dacia di Novi Ogariovo, appena fuori Mosca. «Ho sentito il tuo intervento al forum, ma allora vivremo fino a 120 anni?», chiede Putin. E il Cavaliere: »Sembra di sì, questa è l’eta media. Ma quella per i leader», strizza l’occhio davanti ai cronisti, «è molto di più...». «Allora noi saremo primi ministri fino a 120 anni?», domanda il russo. Ma Berlusconi mette le mani avanti: «No, non è previsto nella cura, anche perché fare il premier significa lavorare molto e stancarsi molto...».
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