venerdì 19 gennaio 2018

Crescono i mantenuti a spese nostre

Niente lavoro, niente contributi, 453 al mese per 13 mensilità. La cuccagna dell’Inps finanziata dalla collettività continua a raccogliere adesioni. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto guidato da Tito Boeri i nuovi assegni sociali erogati nel 2017 sono aumentati del 17,7%, passando da 36.740 a 43.249.

Un successo scontato, quello del benefit a spese dei contribuenti, se si considera che per beccarsi i quattrini non serve aver lavorato neanche un giorno, basta avere 66 anni e 7 mesi (requisiti attuali per la pensione di vecchiaia) e guadagnare non più di 5.800 euro all’anno. Bisognerebbe anche risiedere continuativamente in Italia e da almeno 10 anni. Ma questo è un optional. Come dimostra periodicamente la Guardia di Finanza il numero di chi si fa versare il «dovuto» sul conto corrente e si gode comodamente i soldi in qualche isola dei Caraibi è in continua crescita. Solo qualche mese fa le Fiamme Gialle nell’ambito dell’operazione People Out hanno pizzicato 479 furbetti. Tra questi moltissime coppie di anziani residenti all’estero ormai da decenni, ma tranquillamente inseriti nelle liste Inps dei beneficiari. Per non parlare degli immigari. Già, perché l’assegno viene erogato indistintamente anche ai cittadini comunitari e quelli extra-comunitari in possesso della carta di soggiorno. Un’opportunità che, grazie al passaparola, alle associazioni e ai siti dedicati, non è sfuggita al numero sempre crescente di stranieri anziani che, almeno ufficialmente, risiedono in Italia. Secondo le ultime stime, dei circa 4,7 milioni di immigrati con regolare permesso ce ne sono almeno 800mila che hanno superato i 65 anni. Di questi già 55mila hanno ottenuto il sussidio mensile, per la modica cifra di circa 330milioni di euro. Tanti soldi, se si pensa che sono tutti a carico dello Stato, ma una goccia nei confronti di quelli che l’Inps spende complessivamente per gli assegni sociali.
Il sussidio, che dal 1996 ha sostituito la vecchia pensione sociale, rientra nel comparto della spesa assistenziale dell’istituto di previdenza che richiede ogni anno trasferimenti pubblici per 103 miliardi euro. Soldi che non sono coperti da contribuzione ma pesano sul bilancio del sistema pensionistico, alimentando i continui allarmi sulla sostenibilità del nostro sistema e le conseguenti misure lacrime e sangue stile legge Fornero e adeguamenti automatici dellìetà pensionabile sulla base dell’aspettativa di vita.

All’interno di questa grossa torta assistenziale 1,3 miliardi servono a finanziare le pensioni di guerra, altri 4,7 miliardi vanno alle vecchie pensioni sociali. Ben 21,6 miliardi sono, invece, i denari pubblici destinati agli assegni sociali, che al 31 dicembre 2015 erano complessivamente 809.780.
Se il numero di chi riceve gratis l’assegno continuerà ad aumentare, le risorse per pagare chi i contributi li ha versati e vorrebbe avere qualcosa indietro non potranno che assottigliarsi ulterioremente. Anche perché, vista l’aria che tira, l’esercito dei pensionati continua a crescere ogni anni a ritmi vertiginosi. Chi può, scappa. Prima che qualche altra modifica normativa lo costringa a restare al lavoro fino a 90 anni.
L’accelerazione è ben visibile anche nei dati appena sfornati dall’Inps nel periodico monitoraggio dei flussi di pensionamento aggiornato al 2 gennaio. Nel 2017 complessivamente gli assegni erogati sono aumentati del 6,3%. Una percentuale già consistente, che diventa ancora più significativa se si prendono i numeri disaggregati. Le nuove pensioni di vecchiaia sono infatti cresciute del 24%, mentre quelle di anzianità o anticipate del 16%. Percentuali che descrivono chiaramente il clima di panico tra chi si trova alle soglie dei requisiti pensionistici.
Per il resto, dalla fotografia dell’Inps emerge anche qualche dato positivo. L’importo medio degli assegni è salito da 970 euro a 1.039, mentre gli assegni inferiori a 500 euro sono nettamente calati, da 47.286 attivazioni a 40.505. In aumento, infine, i trattamenti al di sopra dei 3mila euro: le nuove erogazioni sono passate da 16 a 20mila.

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