mercoledì 21 novembre 2012

La bufala del redditest. Semaforo verde anche se spendi il doppio di quanto guadagni

Maneggiare con cura. Da ieri il tanto atteso Redditest è on line sul sito dell'Agenzia delle entrate. Basta andare su www.agenziaentrate.gov.it, scaricare il software e installarlo sul proprio computer. Come è stato spiegato durante la presentazione ufficiale il nuovo strumento è «facile e discreto». In effetti, il funzionamento del programma è semplice e intuitivo. Quanto alla privacy, il software non richiede alcun dato identificativo e tutto resta sul proprio pc.

Il problema riguarda l'affidabilità dei risultati. Cosa non da poco, visto che il software è stato fino ad ora sbandierato come uno strumento infallibile in grado di mettere i contribuenti al riparo da brutte sorprese con il fisco. Semaforo verde: nulla vi può essere contestato. Semaforo rosso: meglio che riscriviate la vostra dichiarazione dei redditi. Con più cautela ieri l'Agenzia delle entrate ha parlato di «prodotto informatico di ausilio all'autodiagnosi» che «serve a orientare circa la coerenza del proprio reddito familiare rispetto alle spese sostenute». Il Redditest 1.0, però, non sembra adatto a svolgere neanche questa funzione più soft. Basta fare un po' di sperimentazioni per verificare che il giochino, nella migliore delle ipotesi, ha bisogno di un bel tagliando di revisione. Abbiamo provato a calcolare la “coerenza” di una coppia con due figli residente a Roma, casa di proprietà di 140 mq con mutuo di 12mila euro l'anno e un reddito complessivo lordo di 110mila euro l'anno. 

Tra le spese significative abbiamo inserito 30mila euro di ristrutturazione e 7200 euro di spese per i collaboratori domestici. Due auto di media cilindrata (55 kw), con costi assicurativi totali di 1350 euro. Altri 4500 euro per la scuola dei figli piccoli, 700 per la luce, 1200 per il gas, 500 per i telefoni, 300 per la pay tv, 500 euro per qualche giorno di vacanza, 3500 euro di acquisti per la casa e 3mila euro di spese mediche. Partendo da questa base, abbiamo provato a modificare alcuni singoli valori. I risultati sono a dir poco sorprendenti. Il più clamoroso riguarda l'inserimento di 200mila euro per l'assicurazione sulla vita, cifra che secondo il Redditest la nostra famiglia è assolutamente in grado di sborsare malgrado il reddito di 110mila euro. Stesso discorso se i soldi si spostano sugli investimenti o anche su una polizza Rc. Il semaforo diventa, invece, rosso, incomprensibilmente se una identica cifra viene messa sulla previdenza complementare. Togliendo la cifra monstre di 200mila euro il software ci accetta in cambio solo 14mila euro per i centri benessere. Ma basta aggiungere altri 500 euro alle vacanze per far saltare il banco. Lasciando le vacanze a 500 e rinunciando al centro benessere, possiamo però spendere tranquillamente ben 150mila euro in apparecchiature elettroniche: il semaforo è verde smeraldo. Così come il reddito di 110mila euro lordi all'anno per tutto il nucleo famigliare è, secondo il fisco, sufficiente a mantenere ben 10 cavalli di proprietà. Anche ammettendo che alcune voci non siano state tarate a dovere, lo strumento sembra davvero poco adatto ad «orientare» il contribuente. Anzi, considerate le conclusioni bizzarre sfornate dal software il rischio è che possa trasformarsi in una fonte di caso e disorientamento. Se poi pensiamo che gli stessi criteri potrebbero essere utilizzati per il redditometro da cui partiranno gli accertamenti del fisco, il sangue ci si gela nelle vene.

© Libero