lunedì 2 gennaio 2012

Con il nuovo prelievo del 6% la pressione fiscale sui giochi sfiora il 50%

Non bastavano i miliardi (9,2 nel 2011) che lo Stato già incassa con i giochi. Dopo aver fatto grattare agli italiani qualsiasi tipo di bigliettino, averli illusi con premi milionari, stipendi gratis per 20 anni e robusti vitalizi, ora l’erario vuole far quattrini anche sulle vincite. Il giochino è sempre lo stesso: con la scusa di colpire i super ricchi, che di colpo si ritrovano con diverse decine di milioni di euro in tasca, si bastonano tutti, visto che il prelievo del 6% è scattato su tutti i premi superiori a 500 euro, una somma che ormai basta appena per fare qualche pieno di benzina.

Ma il paradosso è che quei soldi sono già tassati. Basta andare sul sito dell’Agenzia delle entrate nella sezione dedicata al modello F24 per le ritenute dei redditi diversi per accorgersi della beffa. Dopo aver spiegato le varie forme di balzelli che colpiscono (ebbene sì) «le tombole, le pesche o banchi di beneficenza» e altre tipologie di premi, il fisco ci spiega che sulle lotterie nazionali e su tutti i giochi esercitati dallo Stato l’imposta è già «compresa nel prelievo operato dallo Stato, in applicazione delle regole stabilite dalla legge». E non si tratta di bruscolini, ma di un prelievo medio che nel 2011 è stato del 12,1%, con picchi del 44% per la famiglia Superenalotto-Win for Life, del 27% sul Lotto e del 16,5% sulle varie lotterie. Il risultato complessivo è di 9,2 miliardi di euro entrati nelle casse dello Stato a fronte di un volume di somme giocate di 76,5 miliardi.
Al già sostanzioso bottino, grazie ad una trovata di Giulio Tremonti (manovra estiva) confermata senza fare una piega dall’attuale amministrazione, che nei giorni scorsi ha emanato i decreti attuativi, il governo pensa di aggiungere con il nuovo balzello un miliardo di gettito.

«Per ottenere queste cifre», spiega a Libero il vicedirettore dell’agenzia specializzata Agipronews, Nicola Tani, «hanno puntato sul bersaglio più grosso». Colpite dalla tassazione saranno infatti Superenalotto, Gratta e Vinci, Win for Life e Videolotteries. Giochi che complessivamente rappresentano circa 25 miliardi del totale della raccolta (si arriva a 30 con il Lotto, le cui vincite sono però già tassate del 6%). La mossa rischia, però, di essere un’arma a doppio taglio. «L’impatto sui cittadini ci sarà sicuramente», dice Tani, «e colpirà proprio quei giochi che nel 2011 hanno subito la flessione maggiore della raccolta». Basti pensare, ad esempio, che le giocate di Win for Life sono crollate del 52,4%, mentre quelle del Superenalotto del 27,7%.
A nessuno, chiaramente, farà piacere vedersi decurtata la vincita. Su mille euro, 30 andranno al fisco, su 2mila saranno 90. E via a salire. Per Win for Live, secondo le simulazioni effettuate da Agipronews, la perdita sul premio di prima categoria da 6mila euro al mese per 20 anni sarà di 360 euro al mese. Per la versione Gold saranno invece trattenuti dal fisco 600 euro. Un vero salasso è quello che si abbatterà sul jackpot in gioco in questi giorni da 48 milioni del superenalotto, che regalerà al fisco circa 2,9 milioni in un colpo solo.

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