martedì 18 giugno 2013

Finmeccanica fa la dieta per non farsi mangiare

C'è aria di grandi manovre nel settore dell'aerospazio. Con Finmeccanica che si dice pronta ad eventuali opportunità di integrazione e il governo che invita il gruppo a valutare partnership prima di vendere. L'ad Alessandro Pansa ha approfittato ieri del tradizionale appuntamento del Salone di Parigi (dove Finmeccanica ha già incassato 240 milioni di commesse) per fare il punto sulle prossime mosse. 

 Al centro del piano c'è intanto la prosecuzione del lavoro sulla governance. Per Pansa il gruppo non deve essere più «una confederazione di società, ma un'unione con una singola policy commerciale e una singola strategia». L'obiettivo è «avanzare insieme per essere competitivi a livello di gruppo». E la competitività passa per nuove linee strategiche, finalizzate a conquistare una maggiore presenza nei mercati emergenti, ma anche per un robusto taglio dei costi. E in quest'ottica rientra il piano da 1.800 esuberi per Selex Es, che è «l'unica strada per dare un futuro alla societa».

Pansa ha poi spiegato che la posizione finanziaria, «non presenta alcun motivo di tensione» e non espone Finmeccanica a rischi di scalata. Anzi, ha detto l'ad, il piano ha l'obiettivo di «rafforzare il gruppo affinché sia pronto a qualsivoglia opportunità di integrazione». E qui il riferimento è a un'eventuale ripresa della trattativa per la mega fusione tra i colossi Eads (Francia, Germania, Spagna) e Bae (Regno Unito). Una partita stoppata lo scorso autunno da Angela Merkel e che ora vedrebbe anche Finmeccanica pronta a scendere in campo. «Rispetto ad un anno fa», ha detto Pansa, «oggi il gruppo è assai più consapevole delle sue opportunità e degli obiettivi rispetto a qualsiasi iniziativa strategica». L'idea a cui sta lavorando il nuovo ceo di Eads, Tom Enders, è una versione soft di quella originaria e prevede di replicare lo schema del consorzio che ha realizzato il caccia Eurofighter. Si tratterebbe, dunque, di iniziare a collaborare sui singoli progetti. Come, ad esempio, quello del drone europeo (aerei senza pilota). 

In qualche modo ci sarebbe anche il sostegno del governo. Ieri Pansa ha ribadito che le dismissioni saranno strategiche e non per fare cassa, non escludendo un interesse sulle quote di Avio. Chiara la replica del governo, per bocca del ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, il quale, sempre da Parigi, ha spiegato che «più che di dismissioni si dovrebbe parlare di partnership». L'importante, ha proseguito, è che «le produzioni restino in Italia».
Il problema resta politico. Non è un caso che il ceo Enders voglia aspettare l'autunno prima di muoversi. Un modo per conoscere l'esito delle elezioni tedesche e capire se Angela Merkel bloccherà ancora il progetto. Per quanto riguarda Finmeccanica sarà necessario, come ha detto lo stesso Pansa, il sostegno del governo in sede europea. L'appuntamento è per dicembre, quando si terrà il consiglio Ue dedicato alla difesa. Pansa, per ora, è ottimista. «Sono convinto», ha detto, che «l'Italia si presenterà con una posizione forte».

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